Horseloverfat – Feed my ego (Ixthlan Research, 2025)

Appare chiaro come il to play in casa degli Horseloverfat venga visto coerentemente come gioco. Vis compositiva a largo braccio (per una produzione che negli ultimi 9 anni li hanno visti incidere 7 album) sembra sciolgano l’idrolitina sul garage pop in Feed My Ego per poi spostarsi in garage fra le rovine del Takeshi’s Castle. Sinchu Gun tiene il tiro altissimo e conferma le capacità dei nostri, che surfano sui generi integrando i codici binari che viaggiavano negli ordinatori ‘70 per produrre una Numbers che unisce mondo salmastro a tecnologico, per una nenia esotica e suadente. La bontà degli Horseloverfat è nello sporcare il giusto i propri brani che, nonostante la scintillante immagine arcade non hanno remore nel mostrare il lato più lercio di essa, dove i diodi vanno a cazzo ed i Boyz from Brazil potrebbero essere stronzi come quelli di Franklin J. Schaffner, anche se non penso che baffetto potesse ballare in maniera così ganza come lo sto facendo io in questo momento. Conformist è letteralmente trascinante e siamo già nell’ultima parte del dischetto, con Dororo Dorama del quale si possono immaginare velocissime le gambette muoversi qua e là in uno schema bonus con una fanfara a fargli gli onori. Theleman on Cefalu è cosmica ma macchinosa e forse la regola del less is more andrebbe ascoltata di più, per un disco che con una decina di minuti in meno avrebbe avuto un tiro decisamente migliore. Con Atarashii Pasokon gli Horseloverfat ci salutano, con un disco imperfetto e godibilissimo…game over.