Heliogabale – Blood (Les Disques Du Hangar, 2010)

heliogabale_-_blood

Un gruppo particolare gli Heliogabale, di cui avevo del vecchio materiale ma che era un po' che non sentivo nominare: si tratta di indie rock ma d'ampio respiro, come era lecito aspettarsi dai francesi qualche anno fa: non noise rock canonico ma indie che si sviluppa da quel tipo di discorso, non robetta sciacquata e slavata filo-americana senza un minimo di spina dorsale.
Per quanto le hit in questo lavoro non manchino e ci siano alcuni pezzi a presa rapida dalle melodie che si stampano subito in testa, sono le tracce più rock che trovo maggiormente interessanti. Non credo che ciò dipenda da una mia predilezione per la musica più energica (cosa peraltro vera solo in parte) ma dal fatto che proprio queste tracce siano quelle nelle quali gli ascolti di molto rock anni '90 emerge con più forza, pur dando sempre l'impressione di essere latente. Che si tratti di riff imparentati con Sonic Youth, Girls Vs Boys o Unwound oppure di roba tipo Lowercase o Fugazi cambia ben poco, resta quel tipo di impianto old school, che in questo caso non trovo neppure troppo vintage, visto che è spostato su una vena leggermente più rock. Pur non trattandosi di un gruppo dedito all'innovazione gli Heliogabale hanno le loro peculiarità di scrittura ed il cantato femminile di Sasha Andrès corona i pezzi al meglio, senza mai concedersi troppo a troppa mollezza e in questo senso mi ricordano dei Come meno marci e meno blues. Per non stemperare quest'ultima componente peraltro il gruppo si avvale di un sax che a suo tempo, se ben ricordo, era stato in forze sull'ultimo disco dei Prohibition 14 Ups And Downs, un vero capolavoro della musica d'oltralpe.