Patrick Kadyk e Devon Angus formano gli Hazy Loper una decina di anni fa, incidendo in totale 5 dischi in vent’anni, anche se fra il penultimo e questo è già passata una decade. Sarebbe bello capire in che maniera avvenne il contatto fra San Francisco e Santarcangelo di Romagna, per arrivare su Ribèss Records che per la seconda volta collabora con la produzione di un loro album e mette le mani per schiacciare pulsanti, regolare volumi ed infiocchettare al meglio il disco nelle persone di Aldo Becca e Tony Cabernet. Traccia dopo traccia l’ascolto del disco mi riporta ad anni or sono, agli ascolti che ad inizio 2000 mi diedero più brividi. È musica folk, cantautorale e magra, che riesce a colpire con mano secca. Se potessimo chiudere gli occhi ci aspetteremmo di vedere uno spaventapasseri saltare giù dal proprio trespolo ed agguantare un microfono in Western Sky. È un mondo rurale quello cantato da Hazy Loper, un mondo dove gli strumenti sembrano svilupparsi in maniera arcaica a riempire gli spazi, accompagnando una voce che si fa sempre più lirica e luminosa. Il lavoro che ogni collaboratore ha fatto in questo album è encomiabile, perchè riesce a permettere a Patrick di potersi esprimere al meglio catalizzando la luce su di se. Lo fa in maniera elegante e spesso ci si trova a pensare che, se solo volessero, queste potrebbero diventare grandi canzoni popolari. Già lo sono, ma sono suonate da personaggi in qualche modo inquietanti, in lontananza, che riescono a mettere in forma scritta le parole di una gran narrazione. Canzoni che hanno la forza di richiamare a sé gli applausi una volta terminate. Canzoni che risvegliano grandi nomi appena ascoltate, non come epigoni ma come punti di una mappa sul grande territorio statunitense, di persone, gruppi e progetti in grado di ipnotizzarci, fermi di fronte al loro microfono: the Handsome Family, Dead Western, Chris Isaak. Musica che gioca con l’inensità e con il nulla, musica che resiste, sibila e si infila al di là dei panciotti e dei gilet. Musica che punta al cuore e morde.
Hazy Loper – the shadow carving and other short poems (Ribéss, 2024)
