Niente strega cattiva, niente casetta di marzapane, niente di tutto ciò: l'unica favola che troviamo nell'album di Gretel E Hansel è quella campionata o recitata all'inizio della prima traccia. Folk lo-fi come al solito? Più o meno nì, nel senso che il cantato scazzato e svaccato è quello di molti altri dischi Madcap: le melodie sghembe sono sempre le stesse ed anche gli arrangiamenti ben fatti e vagamente Beatlesiani meets Barrettiani o chi ad essi si ispira sono sempre quelli quelli di altri musicisti dell'etichetta del nord-est. L'impasto di base è un po' diverso visto che sta volta ci sono dei synth a profusione e con un gusto fracassone fra lo psichedelico i Devo e le fricchettonate anni '60, '70 che rimanevano comunque legate alla forma canzone. Il disco come sempre è di buona fattura per il genere ed inserito molto nel contesto, ruvidamente lo-fi anche se con una registrazione in realtà tutt'altro che rozza, resta che le voci sono lasciate volontariamente asciutte fino a sembrare secche. Di tutti i dischi che ho sentito su quest'etichetta direi che si tratta del più acido, ma non temete rimane testardamente e irrimediabilmente melodico quindi niente cambio di rotta. Se i Violent Femmes fossero cascati dentro ai Kraftwerk oppure se i Kraftwerk fossero stati più rock e meno mittleuropei, oppure se qualche cazzone folkettaro lo-fi si fosse invaghito dei suoni di synth analogico, oppure se Barrett si fosse armato di tastiera e si fosse arreso al pop invece che ai cartoni, oppure se il primo Beck avesse scritto pezzi per i Pink Floyd oppure se scrivessi meno cazzate avreste inquadrato il disco più agevolmente.