Godspeed You! Black Emperor – No title as of 13 february 2024 28340 Dead (Constellation, 2024)

“Le gocce di pioggia si scioglievano in piombo
Il nostro lato illuminato
E poi via, sepolto e finito
Sotto il sole perfetto
Sotto il corpo che cade dal cielo
Erano martiri caduti
Perché da parte nostra
sono martiri da prima ancora che noi nascessimo
coloro che hanno provato e sono stati uccisi per aver curato quelli che sono morti giovani
arrabbiati o vecchi
e non hanno mai visto l’alba,
innocenti e bambini
e piccoli corpi che ridevano
e poi si addormentavano per sempre
E non hanno mai visto la bellezza dell’alba”
(lyrics della traccia #3)

Questo e’un disco politico.
Seppur ci siano solo queste poche parole in quasi un’ora di musica.
Questo e’ un disco politico.
Quindi va fatta una recensione politica.
Se non ti piace che la musica s’immischi nella politica, sei in tempo per smettere di leggere questo pezzo ora.
Se sei sicuro di essere sempre dalla parte giusta, soprattutto perche’ stai dalla parte della maggioranza, soprattutto perche’ “l’ha detto il TG”,non perdere tempo con i Godspeed You! Black Emperor e men che meno con me. Stai nella tua comfort zone, non e’ il caso che tu esca di casa con le tue pantofole e che tu vada a scalare il Cervino in pantofole.
Il titolo di questo nuovo lavoro della crew canadese è nudo e crudo come la verità dei numeri, nudo e crudo come i loro crescendo in musica. Non e’ certo la prima volta che il combo canadese si dedica alle questioni mediorientali, basti pensare che la cassettina dei loro demo del 1994 fu messa in digitale solo un paio d’anni fa dopo un “leaked” file e l’incasso venne girato a un’associazione canadese per i diritti umani nel Medioriente.
“Genocidio”, scrive a caratteri cubitali sin da quel giorno del 2023 Al Jazeera, “genocidio” sussurrato tra le righe affermano altri media filoamericani e filoeuropei come CBS, FOX etc, “invasione” quelli con un attimino di palle, “guerra contro Hamas dal 7 ottobre” quelli che fanno finta di dimenticare che ci sono in ballo appena 75 anni di tensioni precedenti e di crimini a vicenda.
I numeri della questione palestinese, in particolare della striscia di Gaza, a febbraio, erano quelli del non-titolo dell’album (che infatti non appare in copertina ma solo all’interno), oggi ad ottobre, ad un anno esatto da quel 7 ottobre in cui furono uccisi oltre 1100 israeliani in poche ore, i numeri ufficiali delle Nazioni Unite sono questi (vedi tabella)

Ora che si fa? “Festeggeremo” quota 100.000 morti con un extended version di questo album? Inoltre occorrera’ metter mano alla calcolatrice e sommare se non moltiplicare questi numeri con quelli freschi from Libano.
Non se ne viene fuori,come del resto dal 1948…

I GY!BE hanno da sempre, da ormai 30 anni, una forza ed una potenza espressiva tale da ridurre qualsiasi cosa in musica al bianco e al nero. La cosa che colpisce del booklet dell’album è il nastro adesivo rosso che tiene uniti i pezzi di cartoni sulla parete fotografata. Cartoni che nascondono forse il vero titolo iniziale pensato per questo disco. Più probabile che nascondano le finestre della parete, quindi ogni possibilita’ di vedere cosa succede lì fuori, in quel prodigio di pazzia umana e di inferno programmato.
Anche in questo caso, le chitarre, “quelle” chitarre, sono solo loro, le riconosci ad occhi chiusi.

Il disco è fondamentalmente un’opera in tre parti e lo si evince anche dalla grafica del booklet; le prime due tracce compongono la prima suite, la terza traccia è quella portante e principale dell’album, la quarta la quinta e la sesta sono la terza e ultima suite.

Questo disco dei GY!BE ha ancora una volta una sola pecca, sempre la solita per loro: manca un supporto video/visual al formato fisico/vinile/cd. I GY!BE sono ben dieci, otto musicisti e due videomakers, e noi che abbiamo avuto la fortuna di esser stati ai loro concerti almeno un paio di volte sappiamo benissimo quanto siano fondamentali quelle proiezioni live in 16mm. Sono talmente bravi da poter fare collage di immagini e di videoframes al di fuori da qualsiasi urgenza ed”ultima ora”, pur non perdendo un briciolo di freschezza, di forza espressiva e di credibilita’. Tutti gli altri, invece, ad affannarsi a mettere online per primi la Breaking News con nuove immagini di nuovi orrori, naturalmente sempre un filo maggiori/peggiori dei precedenti crimini di poche ore prima.
Un morto mio vale 100 morti tuoi, e tu mi risponderai con 200 morti miei per ogni morto tuo.
Poi un nuovo social creato apposta e forse perfino un nuovo dio più moderno ed attuale mi permettera’ di farti accettare il fatto che il mio morto varra’ 1000 dei loro e di tutti gli altri.
Una spirale,un vortice,un altro telecomando che spacchero’ lanciandolo per aria mentre la mia dolce diavoletta disabile mentale e compagna insonne delle notti lavorative,la Sandy (nome di fantasia) mi insulterà fino alle luci dell’alba perché per lei sono quello che porta la notte e quindi il buio dentro casa sua.
Guarda me, insultami,lanciami le ciabatte, non guardare quello che succede in tivù, e’ meglio se non puoi capire sai, e’ meglio se non devi capire sai…

https://godspeedyoublackemperor.bandcamp.com/album/no-title-as-of-13-february-2024-28340-dead