Globoscuro – Integer (Farfromshowbiz, 2008)

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Tornano i livornesi Globoscuro, usciti dal 2007 con un bel po' di dischi sparsi qua e là, ma in realtà attivi dal 2001 con un primo demo seguito da un lungo silenzio. Il duo, che si occupa anche delle grafiche post industriali, è composto da Emiliano Pietrini e Fabrizio Barsanti e suona una elettronica densa al confine tra l'ambientale e il rumoroso, molto debitrice sia ad un certo tipo di industrial che al kraut, ma da queste parti in fondo chi non lo è?
I cinque brani di lunghezza variabile tra i sei e gli undici minuti sono scuri come il nome suggerisce, ma non troppo: il suono è composto principalmente da tastiere, suoni analogici e campioni amalgamati l'uno sopra l'altro con cura certosina, per un effetto complessivo che assimila assieme diverse influenze oltre a quelle già citate, su tutte una certa atmosfera da colonna sonora anni '70 a metà tra il fantascientifico e l'horror di serie b. Gli unici contributi "vocali" sono Serena Zingoni che recita Guillaume Apollinaire in Au Centre De Deux Nébuleuses e le parole di Emilio Praga contenute nel brano Dei Giorni Morti, ma alla fin fine è la musica a farla da padrona sulle parole anche in questi due pezzi; palma del miglior titolo a Requiem For Jack Kirby.