Giardini Di Mirò + Mimes Of Wine – 7/12/12 Circolone (Legnano – MI)

gdmmow

Con un valido lavoro uscito la scorsa primavera e la ristampa del glorioso primo album Rise And Fall Of Academic Drifting a fine settembre, la premiata ditta Reverberi-Nuccini live non va persa. Questa è l’aspettativa per la serata. Che, vale la pena dirlo subito, viene ampiamente soddisfatta. Ad aprire le danze – mentre fuori c’è un tempo da lupi, visto che la prima neve caduta si sta già ghiacciando – è la bionda Laura Loriga, tastiera e voce (splendida) del progetto Mimes Of Wine di cui è uscito da poco il nuovo album per Urtovox. Del gruppo è solo Laura sul palco a dispiegare, accompagnata egregiamente dalla chitarra di Corrado Nuccini, le ali dei suoi pezzi morbidi e incisivi allo stesso tempo, penetranti come roba di Cat Power, ma più malinconici, suonati ed interpretati con un cipiglio à la Tori Amos. Bella da vedere e da ascoltare. E poi prendono posto in sei sul piccolo palco. Rimane anche la Loriga ad accompagnare alcuni pezzi storici come Pet Life Saver – e non si rimpiange la voce degli Yuppie Flu, anzi…- o diversi nuovi da Good Luck, mentre lo sfondo è costruito da immagini in toni di grigio di viali in pieno inverno, palazzi sfocati e paesaggi nebbiosi che rispecchiano il cortile esterno del locale incorniciato da rami scuri e spogli spolverati di bianco. I Giardini Di Mirò scaldano l’ambiente con un live lungo ed emotivamente pregno, proponendo da molto del loro storico repertorio a pezzi del nuovissimo Ep Unluck con un’intensità che non cala mai. Viene da pensare che gente così, soprattutto in Italia, è rara e che questi qua è almeno quindici anni che scrivono gran belle pagine dell’indie italiano e, ciò nonostante, continuano ad essere a livelli sempre altissimi e a non stancarmi mai. Eccezionale è il primo aggettivo che penso quando si capisce che il concerto – dopo un generoso bis – è proprio finito e, nonostante il fastidio che provo a sentire Smells Like Teen Spirits come primo pezzo messo dal resident dj del locale (a.k.a. Una canzone-icona a caso che, per dirla con Elio E Le Storie Tese, “non c’entra un cazzo, ma che piace ai gio-va-ni”), penso con tenerezza ed empatia ad Andrea Sologni dei Gazebo Penguins che sostituisce momentaneamente – e bene – lo storico Venturelli al basso. Chissà come ci si sente Confusi E Felici a suonare con persone di cui, molto probabilmente, ascoltavi infinite volte i dischi in camera fino a non poco tempo fa.
(foto di Serena Clarà)