I Giardini Di Mirò – come, sono convinta, per moltissima gente più o meno della mia età – sono stati un fil rouge bello spesso nella mia vita. Se leggo la loro discografia, associo liberamente momenti significativi ben precisi ad ogni album. So nominare una decina di amici a cui ho regalato Rise And Fall Of Academic Drifting nel 2001 in occasione di compleanni, Natale, lauree, varie ed eventuali. Sulla scrivania di camera mia in casa dei miei, da qualche parte, c’è ancora scritto a matita “Everything Is Static”, l’incipit di The Swimming Season e Dividing Opinions è stata l’incontrastata colonna sonora di un viaggio.
E’ innegabile come, e davvero pochissimi altri gruppi hanno avuto questo ruolo, i GdM siano un pilastro e un riferimento della musica indie italiana. Sia in Madre Patria che all’estero, visto il gran seguito che anche in giro per l’Europa hanno. Tutto questo potrebbe far pensare che parlerò del loro nuovo lavoro in maniera assolutamente di parte, ma chiunque ascolterà Good Luck – titolo dedicato ai tempi duri che stiamo innegabilmente vivendo – si renderà conto che non può essere così. Il quinto album degli emiliani è oggettivamente molto bello. La recensione potrebbe finire anche qui se non fossi legata da dettami che mi portano a scrivere ancora un pò di righe. E allora cito la traccia di apertura, Memories, nostalgica, delicata e lenta qb per rispecchiare cotanto titolo o Spurious Love che, insieme a Flat Heart Society, in qualche modo rappresentano a mio parere il marchio di fabbrica di Reverberi, Nuccini & C. con chitarre a segnare la melodia per poi esplodere in delay e overdrive estremi, o ancora Time On Time, gioiellino pop che mi aspetto di sentire pressochè ovunque nel giro di poco tempo (e visto che il mio panettiere ha in filodiffusione NME radio, perchè no?). Il mio unico rammarico sta nel notare che il GdM tour tocca Milano (a.k.a. il posto più vicino per me per vederli live) con il Magnolia Club che sta diventando un posto dove si sente tutto malissimo ed è organizzato pure peggio rispetto alla troppa gente che lo affolla sempre… senza retorica alcuna, anche per questo auguriamoci Good Luck, che i locali decenti in giro chiudono per far posto a Supermercati o Aree Edificabili…