Gian Luigi Diana/Stefano Giust/Lorenzo Commisso – Cos’Altro (Setola Di Maiale, 2012)

Diana_giust_commisso

È certamente un paradosso accostare il termine “classico” a un’etichetta di ricerca come Setola Di Maiale, eppure se dovessimo spiegarne stile e caratteristiche, non potremmo far nulla di meglio che invitare all’ascolto di un album come Cos’Altro; qui, il label mate Stefano Giust alle percussioni, Gian Luigi Diana a chitarra, laptop, giradischi e voce e Lorenzo Commisso a elettronica, percussioni e sample mettono insieme una summa del suono dell’etichetta pordenonese.
Tutto quello che, frazionato in oltre duecento uscite, è Setola Di Maiale, lo ritroviamo in queste sette tracce: la forma libera e l’improvvisazione come indispensabile premessa, l’idea della pari dignità di ogni suono, sia esso elettrico, elettronico o estratto da un oggetto, l’utilizzo non canonico dei generi musicali, masticati e restituitici in forme e situazioni insolite, il jazz inteso come spirito prima che come stile. A voler essere pignoli, questo potrebbe essere un limite, facendo affiorare all’orecchio dell’ascoltatore più smaliziato un certo senso di prevedibilità, ma, ad ogni buon conto, è giusto dire che non si ha mai l’impressione di essere davanti a un Bignami dell’impro, si contano invece vari momenti decisamente ispirati: la progressione narrativa di Fluorescenze #1, l’atmosfera rarefatta attraversata da rumori di Stratico, soprattutto le pulsazioni dub intersecate da voci e battiti aritmici di Rudimento, che con la sua (relativa) regolarità, spicca nel mare di suoni free. Tanta carne al fuoco, quindi, ma ogni elemento trova alla fine la sua collocazione secondo un spirito improntato più alla pratica che alla teoria. E questo sporcarsi le mani è, forse ancor più di quelle sopraelencate, il vero elemento caratterizzante dell’etichetta.


http://www.youtube.com/watch?v=twRkez197G4