Ghost Car – Truly Trash (One Little Independent, 2022)

Un’inglese, una spagnola, un’italiana ed un’irlandese alla guida di un auto fantasma.
Reminiscenze ’60, girl sound sporcato il giusto, un bel tiro che non va ad inficiare sulle nuvole rigonfie di ombretto e dei fumi degli scarichi.
Le diverse voci che intervengono rendono i brani freschi, taglienti e diretti, gonfi e rabbiosi non appena i motori iniziano a rombare.
Le influenze sono abbastanza variegate, c’è del surf, delllo spy, del rawk’n’roll, un bel frankenstein di circa 60 anni di cultura pop inserite in un bel bignami gestito con un bell’acume. A tratti mi sono tornati in mente i Messer Chups, ve li ricordate? Da San Pietroburgo, fecero settordicimila dischetti uno più bello dell’altro, finirono anche su Ipecap se non ricordo male…ecco, il piglio è quello ma va ad abbracciare uno spettro maggiore di cultura pop e quindi appare più potabile e meno settoriale. Uniteli alle sempreverdi Shangri-Las, ai B’52, aggiungete del ghiaccio e servite immediatamente. Truly Trash è un arco con diverse frecce, testi mai banali, una bellezza leggerseli e pensare ai malcapitati che  e soluzioni che riescono a non far scendere l’attenzione lungo tutti e 12 i brani del debutto, 12 shottini su di un lurido bancone, da bere uno dopo l’altro.
Risultato? Testa annebbiata, pensieri confusi, una sola certezza, Ghost Car ci piacciono, e parecchio.