Gazebo Penguins – Legna (To Lose La Track, 2011)

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Due anni fa al Tago Mago Fest ho avuto la fortuna di imbattermi in un live di un power trio emiliano. Avevo anche subito fatto mio il loro primo disco The Name Is Not The Named, un po' perchè sentendo echi di Motorpsycho (e scoprendo che una canzone era a loro esplicitamente dedicata!) io mi entusiasmo sempre tantissimo, un po' perchè mi sembrava che questi tre fossero stati proprio bravi. Quell'album, uscito per Suiteside, l'ho proprio consumato e, saputo che i nostri si stavano rilanciando nell'avventura 'album numero 2', ho pensato che valeva la pena ascoltare la novità. Per i Gazebo Penguins la novità sta nel cantato che, da inglese, è diventato italiano. Nonostante il mio usuale storcimento di naso nei riguardi della mia lingua madre (almeno nel mondo dell'indie rock), devo dire che le otto tracce mi risultano convincenti sotto il profilo testi e lo sono ai massimi livelli dal punto di vista musicale. Oltre al gradito emo core C.C.C. (Come Cristo Comanda) di Senza Di Te, dove canta Jacopo Lietti dei Fine Before You Came – altro nome storico che non ha patito assolutamente dello 'switch off' dalla
lingua albionica -, e all'indie rock grasso di distorsioni, feedback e rullate potenti che permea tutto Legna (di nome e 'legnate' di fatto) – Dettato, Frate Indovino -, scopro una Troppo Facile che, con la costruzione frammentata della strofa, pare piacevolmente ispirata dagli ottimi The Foals. Ma è con Ho Perso Il Tram Delle 6, probabile figlia di ripetuti ascolti della premiata ditta Bent Sæther + Snah Ryan, che, secondo me, si toccano livelli stilisticamente superbi attraverso numerose 'inversioni di marcia' in itinere e maestosi riff. Citando una traccia dell'album, sono costretta a confessare che anche io "mi fermo sempre sui dettagli" e, proprio per questo, non posso fare a meno di consigliare una visita al sito ufficiale della band anche solo per vedere che, alla fine, anche noi siamo riusciti a guadagnarci il terzetto che si traveste buffamente e fa il simpatico – riuscendoci bene peraltro – come i Beastie Boys. E non sto a dirvi quanto spero in un videoclip al più presto. Sabotage non può e non deve rimanere da solo nel genere.