Former Utopia – Colapsar EP (Damnably, 2013)

Formerutopia

Parte piano questo EP che rappresenta l’esordio di Former Utopia, trio di londoneers che compiono un viaggio in sei tracce. Un piacevole minestrone di voce bassa, sensuale e dal gusto folk che interviene saltando su chitarre acustiche e non, sezione ritmica matematicissima (e già è partito il personale plauso interiore) a oltranza – A Love Like Infinity – che man mano si dipana e riempie lo spazio e le orecchie di qualcosa che parrebbe avere come stella polare la produzione meno elaborata dei Joan Of Arc o, più probabilmente, i primi Pavement (evviva il sacro grezzo lo-fi) – May Day – con svalvoli infiniti della linea melodica che non si capisce bene a dove portino, ma catturano l’attenzione sempre e comunque e, quindi, vincono, e begli arpeggi ricercatamente sbilenchi – Schism -. Come spesso accade quando ci si imbatte in un EP che spacca (ci sta la nota Supergggiovane, dai! Nasi snob arricciati, ma sale la curiosità, no?), viene da pensare che probabilmente a breve seguirà un lavoro più corposo… In questo caso non è dato saperlo, però questi tre sono bestiacce da live, vista la pagina dei gigs, e hanno aperto a gente a cui dovere, al minimo, rispetto (Geoff Farina, Uzeda, Bellini, David Grubbs…) e quindi basta aspettare (per live e album, che sarebbe quello di debutto visto che, dal 2006, i soggetti in questione hanno sfornato solo un split prima del presente EP). Da notare che, come giustamente indicano nel loro sito, sono passati su BBC Radio e, essendo di Londra dove la gente, di solito, ha fiuto per la roba valida ed è nazionalista (almeno musicalmente parlando) mi sento di sbilanciarmi dicendo che la visibilità che meritano è in arrivo. Sperando di non gufare, perchè, a parte gli scherzi, questo è un EP che ce ne fossero…