Eva – Fading Monsters (Autoprodotto, 2011)

eva

Eva è un progetto esistente da un bel pò. Dal 2003, per la precisione, in quel di Bari, Filiberto Petracca – voce e chitarra – vede mutare la formazione di cui è padre fino al 2010. E’ da solo qualche anno infatti che gli Eva si sono stabilizzati, hanno cambiato in parte direzione prendendo una strada leggermente diversa rispetto al lo-fi iniziale, si muovono e smuovono molto: tour, concorsi, un canale You Tube, feedback positivi da ogni dove. Detto ciò, e nonostante il loro spazio su facebook li segnali come musicisti rock blues-dark ambient, a me questa è sembrata gente che suona dei gran bei pezzi di natura intimista dove la chitarra, spesso semiacustica, è la vera protagonista e i testi parlano di storie “vissute a sangue caldo”, che si “guardano attorno per guardarsi dentro”; canzoni morbide – e passatemi ‘sta sinestesia che fa scena – che, al confine tra pop e new acoustic movement, riescono a farsi molto velocemente colonna sonora di chi ascolta.
Pochi arpeggi, voci che giocano tra loro arricchendo la linea melodica di strutture semplici che, a mio avviso, pagano sempre – Nothing Seems To Change, Oracles – e regalano emozioni a palate. Malinconia e speranza, amore e rabbia (ma pacata e signorilmente proposta, visto che, almeno musicalmente, non si registrano picchi violenti) si alternano in queste tracce a volte sussurrate – come la splendida Invisible che sembra quasi ispirata dal lato più dolce delle composizioni sufjanstevensoniane e che si perde in giri quasi psichedelici. E come il titolo dell’album suggerisce, forse tutto è per farsi forza e scacciare mostri che possono svanire:”Brave against the wall until the next fall”. Ah. Visto che i lavori degli Eva sono gratuitamente scaricabili, e secondo me ne vale la pena, quando avete voglia e tempo, andate qui e date un ascolto.