Dona Ferentes & Rag Mother – S/T (Nighthawks Tapes, 2008)

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Primo split per la Nighthawks Tapes in cui apre le danze (si fa per dire) Dona Ferentes & Rag Mother che altri non è che Michele Mazzani di Palustre, che lascia due tracce lo-fi fra fruscii, feedback, loop più o meno ossessivi e rumore bianco a palla. Verrebbe da dire che l’estetica è degna della roba lo-fi cupa, influenzata dal giro black metal, ma a me sta cosa del black metal sta sulle palle, quindi se l’aggettivo vi destasse grandissime emozioni, seguitelo coerentmente e suicidatevi: poi chiamatemi per fare le foto (ma anche per fare le fotto, un po' come fa quella guerriera di vostra madre).
Sorvolando sul mio excursus e sulla disquisizione "black metal: sì o no", il suono di Dona Ferentes è molto compatto, a bassa risoluzione, ma non va molto per il sottile, facendo davvero quel bell’effetto da devastazione mentale che fa disagio giovanile: pensate che esageri? E invece no, cafoneria degna dell’estremo oriente in aria giapanoise. Sull’altro lato troviamo Rag Mother, che a questo punto credo possa essere registrato come il milionesimo moniker di Paolo Ippoliti, con il quale il nostro eroe si lancia in una spremuta di sangue a base di urla, feedback o qualunque cosa sia grattugiata di basse frequenze completamente pompate oltre la saturazione. Avete presente certe finezze dei Logoplasm (con Punck ad esempio) oppure Boombox Borealis? Perfetto, questo si trova all’estremo opposto, là dove l’ignoranza domina sovrana su uomini e bestie. La bassa risoluzione della cassetta (senz’altro voluta) riporta alle tape powernoise del glorioso giro noise/industriale che fu… quindi fine revival anni 80? A livello synth-pop non saprei, ma a livello di rozzume direi proprio di no. L’altra sera mi dicevano che la tv trasmetteva una rivalutazione storica di Craxi, insomma, in Italia ci piace pensar bene proprio di tutti, alla fine Capezzone ha fatto bene a diventare il portavoce di Forza Italia, tanto fra un anno nessuno se lo ricorderà più che era Radicale… CCM, Franti, Negazione e Wretched sotto ad Andreotti e Craxi: il cerchio si chiude. "When there's no future. How can there be sin. We're the flowers in the dustbin. We're the poison in your human machine. We're the future, your future…God save the queen…We mean it man…We love our queen…No future, No future, No future for you No future, No future, No future for me" (Rotten al timone).