Dogs For Breakfast -The Sun Left These Places (Subsound, 2013)

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Della serie chi non muore si rivede, dopo pochissimo tempo riemergono dall’oscurità i Dogs For Breakfast sempre padroni del caratteristico doom core paranoide e profondo. Chitarre marmoree e cadenzate inquadrano groove mastodontici e funesti che proprio per l’evocativa sciagura ricordano talvolta i migliori Tragedy (Vengeance). Fortunatamente, sebbene foriera di catastrofi climatiche ed ecologiche, la band non è restia ad avventurarsi in intermezzi ambientali originali per i quali già li conoscevamo maestri e padroni e questo è un valore aggiunto perché li assurge, sempre nel genere, alle più recenti produzioni di Grails e Storm Of Light. D’altra parte, a guardar meglio, le digressioni ipnotiche talvolta faticano un poco ad amalgamarsi con il resto dei pezzi che li incastonano. Ciò posto, non smetteremo mai di tenere d’occhio il combo che, per energia e credo, non sarà mai secondo ad uno statunitense. Insomma l’apocalisse è sul serio alle porte e sarebbe ora di ascoltare chi la vaticina così bene e da così tanto tempo.