Dennis Callaci & Heimito Kunst – First Light (Dissipatio, 2024)

Parlando di Dissipatio non si può rimanere indifferenti alla collaborazione fra Heimito Kunst (paròn dell’etichetta, dietro al quale si nasconde Nicola Quiriconi) e Dennis Callaci, già con i Refrigerator e fondatori della Shrimper Records (Amps for Christ, Mountain Goats, Simon Joyner ed Herman Düne in catalogo).

Parlandone durante l’intervista che avemmo l’occasione di fare qualche mese fa la sua apertura mentale ed il suo percorso artistico potevano lasciar presagire qualsiasi cosa ma, sarò onesto, mai mi sarei aspettato un album come First Light.

C’è una stortura di base, qualcosa che non è a norma e trascina tutto quanto verso una obliquità chiaroscurale, nella quale l’espressione cantautorale e verbale viene sporcata e compressa su musiche autunnali e mortifere, caduche. L’impressione è quella di una pergamena, di una testimonianza ormai dei tempi andati, ingiallita dal tempo e fattasi delicata e fragile, lasciando però trasparire un’anima sghemba e difficilmente collocabile. Quell’anima che ha serpeggiato per decenni in certa musica meno incasellabile degli Stati Uniti, e che di certo ha scambiato respiri con spiriti affini negli States (non so per quale motivo la ballotta Perishable non mi sembra così lontana). Qui però assume la forma cangiante di licantropi pacificati in Consider Me, oppure parte per altri pianeti, incasellati in cantine giallastre e solitarie in Ghosts from Sonora.

Certo, non sembra di essere nel 2024: questo è un album pieno di polvere, di sbavature, di cicatrici, uno di quelli che trovi ristampato dopo una prima tiratura su nastro. Le chiamavano pepite, o chicche. Qui, clamorosamente, siamo al cospetto di un’opera odierna, che ci dà facoltà di sostenere un progetto simile affinché possa prosperare. Acquistate questo LP, ora. Le sue note stirate, i suoi suoni nebulosi, le sue melodie strazianti e dolenti, la sua vicinanza sono quello che fanno di First Light un grandissimo album.

Minore, certo, come quasi tutti quelli che teniamo nel nostro cuore, ricoperti di feedback e di ricordi.