Dead Elephant + Zeus! + Spring Is Reverber – 27/12/09 Kroen (Villafranca – VR)

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E si arriva così all'ultimo atto. Dopo due anni di attività, con molti dei migliori nomi del panorama italiano e internazionale che ne hanno calcato il palco, il Kroen presenta l'ultima serata live. Suonano la marcia funebre gli Spring Is Reverber, i bolognesi Zeus! e i redivivi Dead Elephant. Curioso, la prima recensione che feci dal Kroen fu proprio del gruppo cuneese e così è anche per l'ultima. Si chiude un cerchio. Passato il maltempo che ha imperversato nei giorni scorsi, il pubblico affluisce in buon numero ed è un piacere, ma non poteva essere altrimenti, ritrovare la maggior parte di quelli che con la loro presenza hanno supportato il locale in questi ultimi tempi: una ragione in più per esserci. Il terzetto veronese degli Spring Is Reverber non lascia più di tanto il segno, col loro rock ordinario leggermente spruzzato di noise, distinguendosi solo per l'eccessiva durata dell'esibizione. ultimokroenzeuszeuszeuszeuszeuszeuszeuszeusPassiamo quindi agli Zeus!, duo drum & bass dotatosi di un nome assai impegnativo. Dall'unione fra il batterista de Il Genio e il bassista dei funkpoliziotteschi Calibro 35, non ci si può che aspettare un polpettone pseudo retrò per smidollati e trendisti. Esattamente: i due suonano come dei novelli Man Is The Bastard incrociati, a volte, con i Lightning Bolt più (in)danzabili; il fatto che il batterista sia un ibrido fra Caparezza e Charles Manson avrebbe dovuto insospettirci fin da subito. In breve: basso sludge distorto che deflagra in improvvise accelerazioni, urla belluine (non sempre udibili in mezzo al fracasso), batteria mobilissima, stop-and-go traditori e ignoranza a pacchi.  Mai mi sarei aspettato di dover riesumare il termine power violence (se non sapete che vuol dire, cercatelo su Wikipedia) alla fine degli anni zero, ma di questo si tratta. E ultimokroendeaddeaddeaddeaddeaddeadelephantvi garantisco, credibilissimo. Mezz'ora in bilico fra grindcore e dance cavernicola che pettina il pubblico delle prime file con belle acconciature all'indietro e appone una seria ipoteca sulla serata, tanto più che i Dead Elephant, tornati in pista dopo un lungo periodo di inattività con un nuovo batterista, non appaiono ancora all'apice della forma. Eseguono con bravura e la consueta violenza pezzi tratti da Lowest
Shared Descent
, ma non si ha mai l'impressione che possano dare quel qualcosa in più rispetto a quello che già sappiamo dal disco. Assillati anche da qualche problema tecnico, chiudono il concerto con un paio di pezzi brevi e brutali che sembrano poter far cambiare marcia all'esibizione e invece ci lasciano con un po' di rimpianto. Vincono quindi gli Zeus! ed è bello che l'ultimo segno lo lasci un gruppo che, ce lo auguriamo, infesterà i palchi ancora a lungo. Quanto a noi. si scende al bar per, davvero, l'ultimo bicchiere. E se vi sembra una citazione di quell'idiota di Nikki… Beh, è l'ultima serata qui, perdonatemi.
"The mission is terminated".

Immagini tratte dal video Black Christmas
di Francesco Danilo Felis/Arcanos Video