Crash Trio – Live At Crash (Setola Di Maiale, 2010)

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Questo è un super trio amici miei, nel caso non conosceste gli altri due compagni di viaggio di Stefano Giust sono Iemulo, un chitarrista piuttosto conosciuto nel giro dell'improvvisazione e Edoardo Maraffa, sassofonista altrettanto noto. Improvvisazione radicale con una forte base di jazz che fotografa un Giust più che mai delicato, un Maraffa sbizzarito ma non completamente selvaggio e uno Iemulo che si interpone come cuscinetto fra i due.
Il Crash Trio lavora in modo sinergico e questo è intuibile anche semplicemente dal modo in cui passano da baruffe free a spazi in solo, come nel primo caso in cui Iemulo e Giust lasciano di colpo Marraffa per poi affiancarlo in modo graduale a passi molto felpati. Se la partenza a bomba può far sospettare che si tratti di un disco esageratamente muscolare, l'idea è sbagliata: infatti nella seconda impro i tre si muovono in modo sghembo e solo a tratti ritornano a picchiarsi in un parapiglia da downtown new yorkese dei bei tempi, dove il jazz alla Blue Note poteva giusto sembrare un giochino per "little pussies". Marraffa è un musicista molto frontale e chi avesse già avuto modo di ascoltarlo in altri lavori o in sede live lo sa, in questo caso segna molto il modo di procedere degli altri due, ma non si tratta comunque di una dittatura, infatti Giust e Iemulo non se ne stanno troppo a guardare ma fanno delle loro per intersecare il piano a modo loro. Free jazz made in Italy al meglio.