La nuova produzione Bloodysound è il ritorno dei Cowards, ora settati in un power trio che ha visto l’inserimento di Michele Prosperi (già Jesus Franco & the Drogas) alla batteria insieme a Luca Picinini ed a Giulia Tanoni. Il titolo del disco può essere un sincero augurio dopo la scompara del batterista originario, Peppe Carella, nel 2021 e la sincerità è una delle prime doti che si possono addurre alla formazione: sinceri, minori, adorabili. Giocano su diversi binari, rock’n’roll sporcato ai confini del noise e fumosi brani che si svelano come viaggi in psichedelia lucida, per uno scenario che é puro western marchigiano. L’uno-due iniziale ben ci presenta le intenzioni del trio, quando poi Giulia prende il microfono e con una personalissima pronuncia riesce a rendere sporca una Stay Away che ti si attacca letteramente addosso ai jeans già lerci.
I Cowards sono bravissimi a non far calare il ritmo, tenendo i brani su anche a colpi di basso obeso come in Barefoot Walking In Head, semplici, tirati, con degli sprazzi di aperta vocalità che ricorda certe cosa della Kim Gordon più aerea. I Sonic Youth sembrano essere una nervatura importante per i Cowards, che pur essendone chiaramente distanti prendono dai padri un’idea di sporco romanticismo che dice molto sula loro crescita. Grandiosi quando capiscono che l’ombrosità colpisce di più che l’incazzatura truce in WTF?, magistrali in una 3020 che non vorremmo finisse mai, quasi ululata alle stelle. I Cowards non fanno prigionieri e spingono il loro disco sempre più su, fino alla deboscia di Scream! Gran disco minore, di quello che ti tornerà su fra 13 anni commuovendoti come un vitello.
Cowards – God hates Coward (Bloody Sound, 2025)
