Sublime progetto solista di Martin Steinebach, nuovamente su Luce Sia, che riassume in una minuscola cassetta tutto ciò che il sottoscritto può desiderare dalla musica nel 2018. Compest è essenzialmente è sempre elettronica, ma di fatto è un tappeto rosso e polveroso che si dipana sugli idrocarburi esausti di Fuck Buttons, Vangelis e Ben Frost. I malinconici giri di fisarmonica si liquefanno nello spazio contaminato di una centrale nucleare in disarmo e lo straniamento che ne deriva è pari ad una proiezione, improvvisa e scioccante, di un futuro prossimo desolato e senza vita. Dentro questo elaborato progetto non riconosciamo soltanto la summa della migliore avanguardia contemporanea, ma anche le schegge di quel minimalismo cinematografico (e sognante?) che con Philip Glass e Wim Mertens ci siamo accompagnati mille volte. Per quanto mi riguarda, ad oggi, Zeugen è l’uscita più interessante del 2018: benchè in edizione super limitata come la maggior parte delle produzioni dell’etichetta, vedete di non farvelo sfuggire. Oro. Fiat lux!