La musica può e deve raccontare una storia, evocare, farsi sentire. A volte è il caso, a volte il destino. Accendo il disco di Comambient subito dopo aver finito l’ultima parte del trittico di Harvestman, in un venerdì piovoso in auto, parcheggiato davanti ad un fiume. Leggendo i crediti del CD pubblicato ancora una volta dalla cordata Torto/Ramble vedo uno scritto di Jack London, tratto dal suo The Start Rover (Il vagabondo delle stelle) dove un uomo descrive il proliferare del suo cervello fino a portarlo in uno stato di viaggio extracorporeo. La musica di Comambient (alias di Riccardo Komesar, già conosciuto per essere il chitarrista dei Viscera/// e dei Dyskinesia, oltre che dei Le Madonne che ci regalarono l’album di natale del 2024) viaggia libera, rintocchi di chitarra che sembrano dipingere un quadro impressionista rurale, nel quale le campagne e le forza della natura siano resi a piccole pennellate sonore.
Partenza dalla costa est sembra più un antefatto che un’azione data la sua delicatezza circospetta, ma, parafrasando la massima per la quale non è l’arrivo il senso bensì il tragitto questo senso di attesa è una storia di Comambient. I suoni ottenuti, i colori, il riconnettere tutto questo ad un uomo ed al suo strumento senza che si sia mai sfoggio di tecnica, ma che ogni nota crei paesaggio, dal musicista allo strumento a noi.
Credo che le storie che ogni musicista scelga di mettere in scena siano perfette nella testa di ognuno, ed il travaglio sia quello di dar loro spazio sulle pagine, un contesto di lettura (e di ascolto ovviamente) intrigante e di renderle in qualche maniera appetibili.
L’ambito di quest’album, il suo tono invernale e deciso, il dipinto di Andrea Petrucci incorniciato nel bianco danno agli ascoltatori un passaggio d’entrata, un ingresso per ritrovarsi nel vagare, nel cercare di decifrare Il messaggio sotto al tumulo del brano centrale. La conclusiva Intermondo di solida materia e pensiero colpisce come una mosca dritta al cervello, che pare ondivaga al primo volo soltanto perché non ne conosciamo l’istinto mentre in cuor suo sa esattamente dove colpire, a ripetizione.
Così sono le tre storie per chitarra di Comambient, prendere o lasciare.
Noi prendiamo, approfondendo in sede di intervista.