Coilguns – Odd Love (Humus, 2024)

I Coilguns sono un gruppo svizzero di La Chaux De Fonds, La Chaux De Fonds. “Odd Love” è il loro ultimo disco ed è uscito il 22 novembre scorso per per Humus Records.
Il disco è prodotto dalla band stesso, ma missato e masterizzato da Tom Dalgety e Robin Schmidt, già al lavoro con nomi come The Pixies, Ghost, The Gaslight Anthem e altri.

Premesso che fa sempre un po’ strano approcciare gruppi elvetici, a causa di un pregiudizio legato al benessere tanto osannato del paese alpino. Tralasciando soluzioni semplicistiche, andiamo a bomba sul disco. Questo è composto da undici tracce ed è un onesto compendio di rock alternativo contemporaneo. Influenze hardcore e post hardcore emergono dalla sezione ritmica: spesso lanciata a un botto di battiti. Le chitarre, comandante dal leader del gruppo Jona Nido, sono spesso tipicamente alternative, senza scadere nello shoegaze.

A colpire, però, ed è l’estrema eterogeneità delle canzoni, che spaziano dal noise rock al post indie, senza scadere mai nell’inflazionatissimo post punk. La tensione rimane, comunque, abbastanza alta e i momenti di “riflessione” sono minimi e, solitamente, preannunciano la tempesta che verrà. Per vero, la band non si abbandona mai totalmente al caos. I passaggi inutili sono ridotti all’osso.
Mi preme soffermarmi su The Wind to Wash the Pain, un pezzo che fa emergere la versatilità della voce del cantante Louis Jucker. Infatti, dopo molti pezzi davvero feroci, dimostra di essere in grado di interpretare anche l’angoscia e l’emotività del brano in maniera magistrale.
Infine, la conclusiva Bunker Vaults è un riassunto di quanto sentito prima per intensità e capacità compositiva. La canzone si divide in momenti più melodici a breakdown tellurici fino a divagazioni post hardcore davvero notevoli. La conclusione è devastante e fa muovere ogni millimetro di carne dell’ascoltatore.

Davvero una bella scoperta questi Coilguns, che mi aiutano anche a sfatare il mito degli svizzeri benpensanti e un po’ paraculi.