Ciliegia Suicidio – I Mostri Col Caxxo Che Si Nascondono Sotto Alle Lenzuola (Autoprodotto, 2022)

Le dita si muovono svelte sulle corde, le voci hanno ancora il sapore della giovinezza e della poesia, elastiche nella loro timidezza. La tecnica del fischio è una delle peggiori mai sentite, tanto traballina che potrebbe avvicinarsi alla mia. Le risate fra un brano e l’altro sanno di candida innocenza e di passione.
Gli arrangiamenti, le melodie, le metriche, gli inserti… ogni cosa sembra resistere quasi senza peso nella loro fragilità, quasi la musica di Ciliegia Suicidio fosse creata e vivesse sospesa in una regnatela. L’aria che passa in Rielaboratore di Fotoni… come se una coppia di diciassettenni fosse rinata fra pieghe dei dischi dei Cods di Christian Alati, magari con un Aldo Becca dietro al mixer. È tutto storto, stentato, onesto, splendido nella sua precarietà. Rumori di fondo, sibili, una metrica che è qualcosa più vicino ad un flusso di coscienza rispetto ad una ricerca di effetto o di senso, un posizionamento di musica accorata in mezzo a polvere, resti e sporcizie d’ambiente.
Non ho francamente idea di chi sia o siano Ciliegia Suicidio, devo solo supporre che presto ne sentiremo parlare, sembra che abbiano trasportato parte di quei tormentati artisti che tanto amavamo (Phil Elverum, Dave Bischoff, ma anche Phil Spirito) in uno stanzino della provincia italica. In attesa dell’accensione di una piccola fiammella che ne possa scoprire qualche lato… anzi no, facciamo sì che rimanga sfuggente ma che, di tanto in tanto, si faccia vivo con altre chicche. Alzo le mani e ringrazio Mauro Fenoglio di Rumore per la segnalazione, senza il quale a questo momento sarei altrove.
I mostri col cazzo che si nascondono sotto alle lenzuola, i mostri sono fuori, sotto alle lenzuola ci siamo noi ad ascoltare questo gioiellino. Ora usciamo, li affrontiamo alla meglio e poi, ogni tanto, torniamo qui da Ciliegia Suicidio a ricaricarci di bontà ed ad illuminarci il cuore.
Undici brani, undici messaggi vergati con grafia incerta sopra un fogliaccio, ovviamente in matita. Roba cancellabile, grafite certo, ma sappiamo tutti quanti che la composizione è la medesima e che di carbonio sono fatti anche i diamanti…