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Airportman – Letters (Lizard, 2008)

E’ da un po’ che ho questo disco per le mani, e arrivo a scriverne con un grande ritardo. Letters è il settimo lavoro dei cuneesi Airportman e se da una parte, limitandosi ad un ascolto distratto, si potrebbe correre il rischio di giocare subito la facile carta Sodapop del "post rock cinematico e sognante”, dall’altra, entrando più a fondo tra le trame del disco, riconosco che il trio di Cuneo ha dalla sua un gusto molto personale e che di rock, per quanto post, effettivamente non ce n’è traccia.

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Arg – AnimaLI (Creative Sources, 2008)

Arg è uno degli innumerevoli lavori del nuovo corso della Creative Sources e sono parecchi gli italiani che ne hanno rimpolpato le fila e che hanno seguito Luca Sigurtà, Claudio Rocchetti e Fhievel e gli ultimi due in ordine di apparizione sono Luca Mauri di cui recentemente abbiamo recensito il disco d’esordio e Graziano Lella/ARG. Immagino che il nome del romano per molti suoni completamente sconosciuto, in realtà trattasi di un membro del trio improvvisativo Taxonomy che oltre al suddetto comprende Roberto Fega ed Elio Martuscello.

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Napalmed – III (Autoprodotto, 2008)

Dio santo, se solo esistesse una giustizia a questo mondo gente come la Parodi starebbe sciogliendosi sotto ad una colata di sperma di uno dei mostri di Alien e le pellicole di Muccino non andrebbero neppure bene per essere trasmesse durante i cineforum scolastiche di terza media, ma da quand’è morto Marcinkus è anche vero che la qualità dei cattivi è davvero scadente. Sono giusto tempi in cui il rumore può solleticare le fantasie artistico/erotiche di un pubblico rock che d’improvviso scopre la caciara grazie ad uno sdoganamento indie (Sub Pop) di roba come i Wolf Eyes e così via…e così una serie di sciamannati americani (anche fighi, va detto!) sono pronti a seguirli a ruota. 

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Stinking Lizaveta – Sacrifice And Bliss (Monotreme, 2009)

Non che sia una novità assoluta il fatto che la 5 Roses curi la promozione per un gruppo "non strictly" indie, anzi, vorrei ricordare che una delle migliori uscite recensite sulle pagine di questa webzine l’anno scorso è stata quella degli svizzeri Equus con uno psichedelicissimo gagliardissimo e finissimo disco (Eutheria). Ora il parallelo potrebbe essere un po’ fuorviante dato che gli Stinking Lizaveta sono molto meno fini, molto più ignoranti e anche meno incisivi degli svizzeri e a dire il vero non fanno neppure lo stesso genere dato che questi sono molto più rockenrolla-stoner.

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