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Burial – Untrue (Hyperdub, 2007)

Riverberi, voci ovattate, ritmi sincopati, linee di basso, Untrue è un disco in cui ogni cosa sembra costruita con "ciò che resta di" o con "l'ombra di", tanto che viene davvero difficile pensare che la definizione utilizzata da Wikipedia per descrivere il dubstep, "Dubstep is a genre of electronic dance music", possa essergli applicata. E' quel "dance music" che non sai come prenderlo, perché qui c'è veramente solo ciò che resta della dance, un'ombra di quello che è stato. C'è lo scheletro, il ritmo, pulsazioni che erano jungle e 2 step, trasfigurate da bagni di ketamina.

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Sara Lunden, Björkås, Mjös – Dubious (Nexsound, 2007)

Questo trio scandinavo su etichetta ucraina non deve stupire per varie ragioni, la prima delle quali è che non si tratta proprio di perfetti sconosciuti che decidono di riunirsi per un disco, infatti Sara Lunden è freschissima dell’uscita in coppia con il boss della Nexsound ovvero Andrey Kiritchenko, mentre degli altri due basti menzionare che Andreas Mjös è uno dei Jaga Jazzist.

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The Wagner Logic – Easiest To Grab (Wilderhood, 2007)

C'è ancora posto per un disco di rock indie melodico che si faccia ancora ascoltare senza cominciare a sbadigliare? Anche se ho sempre maggiori dubbi, devo dire che per fortuna con questo Easiest To Grab dei Wagner Logic posso dire ancora una volta sì… Facendo tesoro di praticamente tutti i trucchi del mestiere questi quattro tizi dell'Alaska hanno preparato un miscuglio di rock dai mille riferimenti ma allo stesso tempo amalgamato, misurato e catchy: un piacere per chi ha amato Flaming Lips, Grandaddy e Pavement.

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Sara Lunden & Andrey Kiritchenko – There Was No End (Nexsound, 2007)

Non so quanto spazio venga dato sulle riviste italiane ad Andrey Kiritchenko, ma per quel poco che posso fare vi consiglio di prestare attenzione sia a lui che alla Nexsound, anche perché se il suo nome e quello di vari musicisti elettronici ucraini recente sta continuando a girare non è per caso. Se l'avete sentito armato di acustica a fare elettroacustica quasi melodica o vagamente ambientosa, se l'avete sentito lavorare quasi dark ambient o industriale a base di field-recordings è ora di sentirlo in veste quasi pop e l'occasione è arrivata grazie ad uno scambio culturale con il quale lo Swedish Institute ha invitato quattro musicisti della repubblica non più sovietica in terra scandinava.

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