Carolina Lee – It’s still now (Marzipan, 2024)

tornano a tre anni dal loro debutto Haunted Houses i berlinesi Carolina Lee, guidati dalla cantante Nadia Carolina, qui accompagnata da Leah Corper al basso, Simon Grote alla chitarra solista e Lutz Oliver alla batteria.

La musica dei Carolina Lee è splendidamente autunnale, sembra essere concepita per essere fruita in una baita davanti ad una tazza di the caldo, rincuora ed appassiona i cuoi a brani e personaggi. Suoni che si incastrano perfettamente, i coniugi Braun (Max e Lutz) che supervisionano, producono e lavorano sull’immaginario della band.

Nadia ha una voce molto bella, che sembra uscirle dal corpo in maniera spontanea e libera e la musica, al netto di uno stile che non porta nessuna novità, è curata e perfettamente servita, stando ben attenti a non oltrepassare il tasso glicemico d’ordinanza. La toccante I Try, quasi un archetipo della canzone pop-folk e Nadia sembra un po’ l’angelo del focolare che con il pullover accoglie I bisogni ed i vissuti di ognuno di noi, in grado di lenire i nostri dolori come il rosolio della nonna. Facile cadere nella loro rete se amate il legno, la lana e l’implosione acustica di strumenti maneggiati con cura. Carolina Lee naviga utilizzando onde e correnti in loop per le costruzioni di veri e propri inni intimi.

Potrebbero farsi grandi, ma fin d’ora hanno capacità che sarebbe criminale negare, pennellate su un quadro collettivo che molti hanno dipinto e dipingeranno ma che appaga sempre ad ogni sguardo. Ed oggi lo sguardo è quello di It’s Still Now, per il nostro pavloviano bisogno di calore.