Dopo due dischi come You know What iI’s Like e Look Up Sharp le aspettative nei confronti di Carla dal Forno erano parecchio alte, ci si dedica quindi al nuovo ascolto di buon mattino, a mente vergine.
Le atmosfere iniziali sono quasi evanescenti, si sente un che di risacca marina sulla quale si posa quella voce. Con Come Around ci si sposta indietro, atmosfere anni ‘60 tenui e pastello, con un solo di chitarra che ci va ondeggiare lievemente. Carla parrebbe mantenersi leggera, autrice di musica pop nella miglior accezione del termine, legata alle proprie radici ed ad un immaginario antico, ma vivo in qualche modo nelle nostre memorie. A supporto di questa tesi ci si bea nella ripresa di un brano degli United President of the America, che pare vivere di spezie orientaleggianti e di nuvole di vapore.
Guardando l’immagine di copertina, sfocata e con la musicista immersa nella natura (ma protetta dal sole) posso intuire la fascinazione per un certo mondo passato e semplice, dove in fondo con una chitarra, una voce e pochi effetti si arrivava ovunque. Carla è dotata del giusto magnetismo, lancia trame ipnotiche e suadenti che ci fanno viaggiare nel tempo e si dimostra una delle musiciste più acute nel percorrere la propria strada, con pochi, semplici, straordinari ingredienti.
In Autumn il basso scandisce divagazioni ed aggrottamenti, come un mare che si increspa all’orizzonte, ma è soltanto una pausa, quasi a riprendere fiato.
La voce quando torna riesce ad essere forte e tremula nello stesso tempo, un fantasma che ancheggia nei tempi passati, come in Mind You’re On, rassicurandosi sul fatto che che l’oggetto del suo affetto sia ancora nella sua mente. In Slumber si aggiunge alla partita Thomas Bush, seconda voce che ondeggia ed ancheggia anch’esso incorporeo, facendo da contraltare per l’ennesima danza degli spiriti. Quando i ritmi si abbassano si percepisce un’atmosfera di pace e di intensità molto carica quasi di tremebonda stasi, una tensione che in deep sleep ci fa ben capire quali spiriti si muovano nel mondo dell’inconscio.
Espressione più scintillante e tremolante dei dischi precedente Carla ci sorride salutandoci. Noi ci stropicciamo gli occhi, arrendendoci alla sensazione della realtà sopraggiunga, stringendo però ancora il suo, ed il nostro, sogno sonoro…