Un giro scheletrico di basso apre il primo singolo di quella che sarà sicuramente una delle uscite più interessanti del 2025. L’artista è Mortòri, alter ego di Aris Bassetti, navigato e talentuoso musicista e produttore ticinese. Dopo vent’anni di sperimentazioni e soddisfazioni con la sua band Peter Kernel, insieme a Barbara Lehnhoff, Aris ha sentito l’esigenza di creare un’opera solista che ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo più di un anno fa. Vi assicuro che, al netto di eventuali modifiche e stravolgimenti, si tratta di un lavoro intenso e – parola rischiosa, ma in questo caso appropriata – originale.
Ma torniamo a questo primo gioiello caduto dalla corona: il brano si intitola Bordel e la lingua utilizzata è il dialetto ticinese, una scelta coraggiosa ma, in questo caso, coerente ed efficace. L’arrangiamento è essenziale e vibrante, una torch song scura e viscerale in cui Mortòri ci grida il suo mal d’amore, immerso in un riverbero intenso, su un ritmo crescente, caratterizzato da magistrali stop and go. Il pezzo cresce progressivamente, con cori, ritmi e chitarre che si sovrappongono, creando una tensione sempre più frenetica che, sapientemente, non esplode mai, lasciandoci sorpresi e desiderosi di ascoltarlo di nuovo.