I Lungfish. I Lungfish sono fatti così, una volta entrati sottopelle è difficile che ti lascino. Deve essersi sentito così Nathan Salsburg dopo anni a cantare ninne nanne per la figlia ricordandosi di quel brano, the Evidence, che le labbra di Daniel Higgs giostravano giusto 30 anni. Un brano perfetto per far addormentare Tayla, considerando che ne riusciva a suonare la parte chitarristica con una mano tenendo la figlia nell’altra. Tanto se lo ricordò, tanto lo segnò che chiamò Bonnie Prince Billy e Tyler Trotter proponendo loro di reinciderla.
Per riuscire ad avere le due facciate di un disco riempite hanno pensato, oltre a the Evidence, di incidere Here The Children Sing, con il medesimo mood.
Inutile dire che, come ci si aspettava, questo risulti un disco nel quale perdersi, proprio come ci si perdeva all’ascolto del Lungfish. Un disco con il quale addormentarsi nel mezzo della notte (sono le 02:25 quando scrivo queste frasi) per svegliarsi leggeri e ritrovare la propria coperta di Linus sonora. Nathan riesce a trattar degnamente i due brani, mantenendo l’enfasi al minimo e lasciando letteralmente cantare Bonnie Prince Billy e qualche minimo e sparuto suono. Bene ha fatto a decidere di dare questa impostata da a questa accoppiata, dedicando ad ognuno un lato di un vinile, affinché molti altri bambini, padri e madri possano addormentarsi al dolce cullare dei loro suoni, venendo accarezzati da parole che perdono senso fino a diventare caldi fonemi, una chitarra che è puro amore e piccoli accorgimenti a rendere l’esperienza magnifica.
Buonanotte e grazie.
Bonnie “Prince” Billy, Nathan Salsburg & Tyler Trotter
