Bob Corn – Songs From The Spiders House (Fooltribe, 2006)

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Tiziano Sgarbi (Tizio per chi gli è amico, l'uomo dietro la label Fooltribe) è un nome che da anni sento girare in rete. Purtroppo solo quest'anno ho avuto modo di conoscerlo di persona. A Musica Nelle Valli ci siamo solo salutati, poi in un'altra occasione ci ha pure offerto del lambrusco. Tiziano vive a S. Martino Spino (Mo), un piccolissimo borgo sul confine tra la provincia di Mantova e il modenese. 

Lì la campagna è ancora come trent'anni fa: le case scrostate, qualche trattore arrugginito in mezzo a un campo; non si nota la presenza di agriturismi o bed and breakfast appena rimessi in sesto per turisti di passaggio. Lì puoi trovare la focaccia ripiena di salsiccia, il bar della nonna con i boeri sul bancone, il caffè e i ghiaccioli più buoni del mondo. Nella sua casa Tiziano (ossia Bob Corn) ha composto la maggior parte delle canzoni del suo secondo, bellissimo lavoro Songs From The Spiders House (il titolo dell'album rimanda al fatto che nella sua dimora, come nella mia, girano parecchi ragni…sarà la zona) il seguito di Sad Punk and Pasta for Breakfast. Si resta sempre sulle 7 canzoni e sulla mezz'oretta a stento di durata. Tiziano, anche quando è sul palco, ci tiene a specificare imbarazzatissimo e a mò di giustificazione che utilizza spesso gli stessi accordi o le stesse parole. I testi, in inglese sono, infatti, di una semplicità e chiarezza disarmanti, tanto che anche uno zuccone come me li capisce in toto. Non per questo viene meno la poesia e il solipsismo del personaggio, a metà strada tra Seam Beam (Iron And Wine) per somiglianza fisica e il primissimo e scarno Will Oldham per la musica o la voglia di essere amato da qualcuno ("day after day night after night I need love I need…" canta in I Will Return). C'è la solitudine ("I am happy you are with me, I am not happy because it is just a dream, so I am walking alone, alone on the road"), la passione non corrisposta ("…but you Babe, you are loving another one) e la voglia di purificarsi attraverso un disco ("somethimes my heart is not so clear"): ma ciò che veramente conta è che ci sono canzoni proprio riuscite, rese corpose dalla calda voce di Bob e in grado di compensare gli arrangiamenti spartani. Una sola volta interviente timidamente un pianoforte (Black Kiss, una canzone da ascoltare e riascoltare, qualora si avessero dei dubbi sulla reale capacità di scrittura o sull'intera operazione understatement messa in piedi da Tiziano sotto il moniker Bob Corn). I am off…does anybody want to turn me on?