Morte, Skin Graft e fraintesi.
Potrebbe chiamarsi così probabilmente l’ultimo folle parto della premiata ditta Vonneuman e Matteo Uggeri, asse milanese-romano che in otto anni concepiscono un folle tributo alle produzioni di mamma Skin Graft (e relativi fumetti e personaggi, come Mr. Brown e Gumballhead) con un concept album sulla morte dei musicisti negli ultimi anni, coadiuvato da un fumetto di Raffaele Capasso completato da Matteo Uggeri stesso.
Si passano i nomi grandi, tutelati di pop, rock e musica sperimentale tutta in questa mattanza creativa che unisce tributo, affinità elettive sguardo plurimo sull’arte.
C’è poco da raccontare qui, piuttosto da suggerire un acquisto a scatola chiusa che potrà soltanto dimostrarsi strenna per quanti se lo porteranno a casa. Già, perché ovviamente nulla è andato come nei piani preventivati da Vonneumann e Matteo Uggeri: Capasso ha definito come chiuso il fumetto al quale mancavano ancora due pagine, mentre gli artisti coinvolti tramite Klanggalerie (Phil Sanderson e Geins’t Nait), invece di lavorare su dei remix come a loro richiesto, hanno ben pensato il primo di cantare sopra tutto il disco ed il secondo di aggiungere strumentazioni ai pezzi già incisi. Da qui la scelta di lavorare ad una wave inversion, per sottrarre al disco quanto effettuato dai due musicisti miscelandolo ad interviste di altri artisti defunti, con il disco che sbuca qua e là.
Le mani dei quattro musicisti (più i suoni dei musicisti campionati, in questo caso gli Andrea Belfi, Cerrato e Serrapiglio, oltre a Zagor Camillas) si muovono coese, all’insegna di un suono elegante e vitale, tra jazz e post-rock in un’orbita del tutto personale ed intima.
Quel che colpisce è la leggerezza con i quali riescano a farci viaggiare su un’onda sonora coerente, limpida e leggera, rimanendo personali e sorprendenti lungo tutto il corso del disco, tra rimbrottii e tocchi soavi. A tratti compaiono voci misteriose come in Lemmy – 28 of December 2015 con del trambusto in sottofondo che non riesce però a disturbare troppo il pensiero. Poi una lacerante accoppiata con Primo – 16 of january 2016 (or James Brown – 25 of december 2006) m, corde che ci suonano letteralmente in testa come pugili all’angolo, mentre è al cuore che picchia la voce di Zagor Camillas.
Per chi avrà l’accortezza di acquistare il CD con il fumetto incluso ci sarà poi una strenna, quale CD-R con diverse chicche sonore.
Nel secondo disco infatti chi ci accoglie quasi subito è Shane MacGowan e la sua voce impastata, sotto alla quale una batteria inizia a smagnetizzare letteralmente il senso delle parole di o a portarci altrove, sott’acqua, per lasciare spazio poi ad una ridondanza fra archi e beats che destabilizzano, ma è un secondo prima di finire in una sorta di scenario fantascientifico griffato Ryūichi Sakamoto. More Freshly Baked Corpses for the Kid è, con tutta evidenza, materia per un becchino ormai esperto che senza fermafrsi alle prime difficoltà riesce a portare a casa un lavoro di taglia e cuci inebriante. Così trasforma Tina Turner in una malinconica sottrazione di suono, cesellando un piccolo gioiello che stupisce per la sua raffinatezza. Un crescendo, che con George Winston e David Crosby si esprime come opera collagistica e di montaggio assolutamente maiuscola.
Se a questo aggiungiamo un libretto con il quale appassionarci ad un nuovo personaggio beh, il pensiero va subito ad un seguito, pur essendo restii a promuovere altri decessi come carburante di ispirazione. Difficile aspettarsi tanto, da rimanerne a bocca aperta.
PS: visto e considerato il tema del disco mi è sembrato giusto interrogare Mark Fisher, boss di Skin Graft Records, che ci ha lasciato testuali parole:
Seeing the homage to the Mount Shasta Nodule 7″ and comic cover – and then digging deeper and finding out that the classic SKiN GRAFT comic characters like Hot Satan and Serious Brown actually have cameos within the pages of the comic book is an incredible feeling.
When I look back to when I was working on the SKiN GRAFT Comix zine back in the late 80s and early 90s, (before I even started the record label!) Rob Syers and I were empowered by the DIY movement. It compelled me to go out and do something – – – but at the same time, I wanted to pay tribute to that stuff which inspired me.
So in the pages of those early self-published SKiN GRAFT comics, punk band graffiti littered the walls… Early comic characters like Commander Floyd would be running around in a Broken Bones T-shirt fighting nazi skinheads… We created a fake hardcore band in the vein of “The Archies” called “Induced Vomiting”…. SKiN GRAFT “borrowed” comic characters and celebrities and stuck them in our stories… I essentially stole Hopey from Love and Rockets and put her in a comic… a (pre-fame) Teenage Mutant Ninja Turtle popped up in the background on another page… Later Beetle Bailey’s Sgt. Snorkel appeared, Walter Matthau would show up and jump in a hot rod with Hot Satan (the little devil guy that went on to be featured on the SKiN GRAFT logo)….
If SKiN GRAFT has played a part in spurring on and inspiring others artists, musicians and cultural agitators – that is fantastic. Mainstream trends will always come and go, but the underground scene and counter culture are a perpetual source of creativity and vitality.
È tutto vostro onore.