Bachi Da Pietra – Insect Tracks (Wallace/Boring Machines/Bronson, 2010)

Tempo di disco dal vivo per i Bachi Da Pietra dopo tre album in quattro anni e un'attenzione crescente da parte di pubblico e (alla buon'ora) media. Se è vero che ogni live è in qualche modo un'autocelebrarsi, questo ha il merito di mettersi in gioco attraverso una selezione di pezzi che esclude quelli di più facile presa e presentando versioni riviste, alcune anche di parecchio, rispetto agli originali. Non sempre la cura li rende migliori ma anche questo contribuisce a trasmettere il rischio insito nella performance dal vivo e comunque tutti vanno considerati nel contesto in cui sono inseriti, quello di una narrazione.
Disponibile solo in edizione vinilica  con allegato DVD, il disco testimonia due sessioni di registrazione presso il teatro Arboreto di Mondaino (RN): una durante il giorno, senza pubblico e una serale, davanti a una selezionata platea. Poiché un live è spesso un camminare a ritroso nella storia di un gruppo, troviamo per prima, sul lato A, la sessione notturna che si apre col pezzo che chiudeva l'ultimo album, La Scala Del Solaio, in un gioco di rimandi a cui chi segue i Bachi è probabilmente avvezzo. Sorprende Andata, con la voce che sfiora il bel canto come mai era accaduto prima d'ora, mentre Notte Delle Blatte, inevitabilmente scura, è il primo inedito, con coordinate musicali che proseguono quelle di Tarlo Terzo. All'estremo di questo viaggio al termine della notte troviamo la Casa Di Legno che col suo bruciare, come recita il testo, "apre altre strade" facendoci approdare alla seconda facciata. Il lato diurno si presenta con la dura presa di coscienza di Mestiere Che Paghi Per Fare per proseguire ne I Suoi Brillanti Anni Ottanta, suonata con un'urgenza che sacrifica la drammaticità originale. Ma appunto non c'è tempo e la nuova Strada Verso Incisa è un invito a partire, così come il medley finale Prostituisciti/Verme, entrambe dal primo disco, ci restituisce l'immagine d'un fuoco purificatore che brucia una stanza e costringe ad uscire. Che sia questo il significato, due facciate  complementari e speculari al tempo stesso? Il tagliare col passato? Quest'autunno, all'uscita del nuovo album, ne sapremo di più.
Nel DVD trovate le riprese del concerto serale (con l'aggiunta di Lina, che non trovate sul disco) ma il vero protagonista è, giustamente, l'eminenza grigia che sta dietro a tutta l'operazione: Francesco Donadello, batterista dei Gairdini Di Mirò che coi suoi macchinari anni '50 ha registrato tutto e ha poi seguito l'incisione del vinile a sua volta effettuata al tornio, con tecnica arcaica.