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The Softone – These Days Are Blue (Awful Bliss, 2008)

La Awful Bliss è un'etichetta carrarese-napoletana sorta da poco, eppure già con radici ben piantate nel nostro piccolo mondo sotterraneo fatto di autoproduzioni e capolavori impoverati per pochi eletti. Una sorta di sorellina minore della Homesleep, con una forte propensione a guardare oltreoceano, sia nelle sonorità che nell'attitudine. These Days Are Blue, primo disco di questi Softone, progetto gravitante attorno all'orbita del cantautore Giovanni Vicinanza, nè è un esempio più che valido.

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April Fools Day – 9th (Junk, 2008)

Chi dice che la Spagna non ha nulla da offire in ambito indipendente? Etichette come la Elefant Records e festival come il Primavera Sound a Barcellona od il FIB di Bènicassim, (che acquisiscono prestigio edizione dopo edizione, line-up dopo line-up) dimostrano che anche la penisola iberica tiene gli occhi puntati su ciò che succede nel nostro piccolo mondo, esibendo un'invidiabile struttura organizzativa nell'ambito di concorsi, showcases e compilations per far conoscere ed apprezzare i propri gruppi. Ed è proprio da quest'ambito che arrivano i tarragonesi April Fool's Day, attivi sin dal 2002, e giunti finalmente al debutto dopo due demo.

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Langhorne Slim – S/T (Kemado, 2008)

A tre anni dal precedente When The Sun's Gone Down, a sua volta seguito dell'autoprodotto Slim Pickens, uscito ben nove anni fa, ecco che torna a farsi vivo Sean Scolnick, in arte Langhorne Slim. Ma, mentre i dischi da lui pubblicati finora si rifacevano ad una sorta di prewar-folk intriso a volontà di influenze country e bluegrass, per questa volta il ventottenne della Pennsylvania ha deciso di fare qualcosa di diverso: ecco dunque che il nuovo disco presenta un'inedita patina Sixties, corredata da organi e tastiere a volontà, come dimostrato da una Rebel Side Of Heaven molto Westcoastiana, o da Hello Sunshine, con tanto di intro roboante e vagamente psichedelica.

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