Trio d’eccezione quello formato da Enrico Cerrato, Anja Kreysing e Boban Ristevski, per un disco chiamato Soleil Noir ed edito dalla germanica Attenuation Circuit. Disco ricevuto previa mano proprio da Enrico dopo il suo splendido live a Busto Arsizio che, visto il titolo, mi ha lasciato in primis parecchio tentennante, visti i brutti ricordi che mi risveglia (Oltre ad essere una simbologia ripresa dalle parte esoterica e misterica del nazionalsocialismo, Soleil Noir era infatti il nome dell’associazione organizzatrice del concerto dei Camerata Mediolanense all’Elvis et Moi di Friborgo nel 2008. per il quale si tempi organizzammo una trasferta dal Ticino. Nome e dresscode richiesto attirarono la rappresaglia di un gruppo antifascista che devastò locale e strumentazione del gruppo, scontrandosi con le forze dell’ordine).
Quale che sia il power trio sferza singulti potentemente rumorosi, caldi ed avvolgenti, dedicata alla figura della linguista e filosofa francese Julia Kristeva. La presenza di due dediti al rumore, quindi sporcanti l’operato della strumentista (fisarmonicista) Anja Kreysing (che presumo anche autrice degli sparito bordoni vocali)da una buona dinamicità ai cinque brani, che sembrano muoversi tra il diroccato e la maceria. Il tutto reso talmente reale, crudo e macabro, frastagliato nelle sue esposizioni, da lasciare il segno. Nel percorso del trio c’è anche un buon passo maggiormente rivolto alla ricerca di un beat atmosferico e terreo, intento nel quale, specialmente il terzo stralcio, si adopera in maniera convincente. Si vagola, tra sibili e scampanellii, tra il regno delle ombre.
Il quinto brano suona di una tranquillità minacciosa ed elettrica, quasi che la stasi depressiva venisse regolarmente sferzata da azioni, ritmi e tentativi, proprio come la comune vita ed esistenza. Un lavoro sincero e rispecchiante un’idea, probabilmente ancor più pregno calandosi nei testi e nel vissuto dell’autrice dalla quale l’ispirazione deriva, che parrebbe essere imperdibile…