Adam Wolf ha due band di musica energica e chitarrosa (Wolfhand e Sleeping In), non particolarmente originali: le foto dei suoi gruppi mostrano lui e i suoi compagni di avventure con l’aria di chi suonando vuole sopravvivere alla noia della vita a Burlington nel Vermont, piccola cittadina al confine con il Canada. Imbracciata la chitarra ma senza il distorsore, Adam pubblica questo EP da cinque pezzi, dove invece le doti compositive vengono fuori eccome: echi del migliore indie di inizio anni novanta (Codeine, Come), il cantautorato americano e… una dose di malinconia che calmerebbe un elefante imbizzarrito. L’incedere pigro della batteria (suonata assieme alla chitarra dallo stesso Wolf) fa da accompagnamento alla steel e alla elettrica, la bella voce né impostata né forzata canta pezzi che sono così catchy da restare in testa già dal primo ascolto, forse proprio perché il tutto è tanto coeso e amalgamato musicalmente quanto semplice e onesto ma non banale. Se l’ispirazione si manterrà a questo livello potremmo trovarci davanti a un nome nuovo da seguire, in caso contrario ci potremo sempre tenere sotto braccio questa uscita digitale eccellente.