Motorpsycho - The Other Fool EP (1999, Stickman)
Motorpsycho - Walkin' With J EP (2000, Stickman)
Quello che fa incacchiare dei Motor è il fatto che non si riesce mai ad inquadrarli; diciamoci la verità: chi come loro ha saputo muoversi così liberamente e con tale noncuranza attraverso vari generi (hard-rock, garage, indie-rock, folk pop, space-rock, free-jazz, post rock, e chi più ne ha più ne metta...), producendo (capolavori a parte) risultati sempre al di sopra della media?
Per ora i nostri eroi norvegesi si dilettano nell'EP The Other Fool a sfornare pezzi che, se per un verso non stone-rebbero nel repertorio dei (scusate il pietoso giochino di parole) Rolling Stones dei tempi che furono (vedi ad esempio Jumpin' Flashback), per l'altro potrebbero commentarsi da soli: a dimostrazione di ciò si prenda Funk ' 99, in cui un clamoroso riff di chitarra ripetuto all'infinito si accoppia (ehm...) con un trascinante effetto wah-wah e con la voce di Saether che a tratti ricorda il Lou Reed più ispirato.
Quando inizi a pensare che proprio gli anni ' 70 siano l'attuale fonte di ispirazione della band di Trondheim, ecco che questa prontamente ti frega col secondo e meno fruibile EP che, nella traccia Junkfood Mailbomb, sembra tornare a quelle sonorità più energiche e attuali, caratterizzate da un inconfondibile basso slabbrato e saturo.
Le tracks successive di Walkin' With J approdano, invece, a suoni più indefinibili e aliena(n)ti (Captain Geebheart, K-R 3) o, come la conclusiva Abendspaziergang, a ipnotici e stralunati motivetti "da circo". Focalizzare lo stile del trio scandinavo è dunque arduo, perchè esso si evolve e si autoalimenta sempre più velocemente.
Se i Black Crowes domattina suonassero slow-core, rimarremmo tutti di sasso; se invece lo facessero i Motor non batteremmo ciglio: capito chi fa la differenza?
Inafferrabili.


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Motorpsycho + Jaga Jazzist Horns - In The Fishtank (Konkurrent/Wide, 2003)

Per la raccolta In The Fishtank, che offre spazio per l'espressività e la sperimentazione nelle sue session, l'etichetta olandese Konkurrent aveva da tempo in mente i Motorpsycho; purtroppo, per problemi di contatti tra la band scandinava e il distributore, si dovette aspettare la decima puntata della collana per vedere finalmente il sogno realizzarsi. Siamo all'estate del 2002, dopo una serie di gig tra Olanda e Belgio, il trio norvegese si chiuse in studio con la sezione di fiati jazz (sempre scandinava) Jaga Jazzist. Quello che ne esce ha, nei suoi cinque episodi, un gusto fortemente jazz, tra John Coltrane e Miles Davis (Bombay Brassière, Doffen Ah Hum), anche se l'impronta "spaziale"dei Motor non tarda a farsi sentire (specie nella sezione ritmica in progressione): vedi l'efficace rilettura di Pills, Powders And Passion Plays o gli interminabili venti minuti e passa della conclusiva Tristano: un crescendo di psichedelia sporcata dai fiati. Theme De Yoyo, è un rifacimento un pezzo degli Art Ensemble Of Chicago che dimostra il clima anche estremamente sereno e godereccio dell'operazione. Sapendo come la band di Bent Saether e soci si sia, con molta disinvoltura, barcamenata tra i generi, questo connubio con un ensemble fusion-jazz non stupisce più di tanto, anche se ascoltandolo rappresenta una ennesima dimostrazione di talento e versatilità. Nonostante la qualità della proposta, mi sembra che questa miri a restare patrimonio dei fan sfegatati della band e dell'ensemble, una rarità (o quasi) di cui non far parola con estranei.

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