Lo-Fi Sucks! - Music For The Brain (Beware!, 1999)

Terzo album per i Lo-Fi Sucks!, permeato di echi sixties e riferimenti al cantautorato americano obliquo (Lo-Fi?), ma contrassegnato da un songwriting personale e di ottima qualità. Questa volta il disco convince più che nei precedenti, a cominciare dalla dolce Here With You, seguita da Meanwhile (con una coda alla Dinosaur Jr.) e P Is For Pain, un inizio veramente intrigante, preceduto dall'intro Gastronomy Domine a cui va l'oscar del miglior titolo! Doc e Monsieur Buzzi non si fermano però qui, proseguendo con Capt. Koenig (Where Have You Been?), una delle mie preferite anche grazie all'organetto sbilenco di sottofondo, e h-day più sull'asse Sebadoh/Pavement. Scelta acuta l'intermezzo in stile Kraut, posto a metà del disco, subito prima dell'altro strumentale Short Pants And Romance, con un turbinio di suoni e rumori che crea un tappeto sonoro intrigante. Sul finire da segnalare The "Sheep-That-Jumps" Song con un uso della chitarra che può ricordare gli ultimi Gastr Del Sol e Variable J (Music For My Brain) strumentale a base di tastiere in odore di Yo La Tengo, per non parlare della traccia fantasma finale, costruita componendo tra loro brani non finiti (dentro ci sono abbastanza idee per un altro album!).
La band ha senz'altro canzoni di indubbia qualità, meriterebbe certo migliore considerazione, la nostra c'è di sicuro.

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Lo-Fi Sucks! - Temporary Burn-Out (Suiteside, 2002)

Il percorso cominciato con Music For The Brain porta i Lo-Fi Sucks! decisamente su un altro piano rispetto al passato: loop, campionamenti, sintetizzatori uniti ai classici basso, chitarra e batteria sono mescolati in libertà con un effetto d'insieme avvolgente e naturale, complice la produzione di Fabio Magistrali, ma c'è anche da parte del gruppo una più profonda sensibilità delle proprie possibilità. Quello che si è sempre intravisto nella discografia precedente è finalmente arrivato in porto e Temporary Burn-Out è un punto fermo decisamente notevole, le influenze non sono più così evidenti (se proprio le volete... American Analog Set e Yo La Tengo), ma tutti i pezzi sono così calibrati e personali da non richiamare null'altro che i Lo-Fi Sucks!. Dall'iniziale Disappeared 2, coperta da una coltre di suonini e fischi delicatissima, alla seguente 67-73, spleen malinconico che avanza con un pigro incedere, la ritmata But I Feel Fine Thank You con un attacco di organo da brividi, Drop-Outs Bus, la mia preferita, ovvero "come amare i Pavement, farsene una ragione e vivere felici"; e poi He Played Steve Shelley's Kit, intima storia snocciolata con cura un po' per volta, Me And Nick Drake, l'unica ancora col suono del passato nel racconto di un sogno importante, No Place Like Home, casa dolce casa in salsa Spiritualized, fino alla finale Declaration Of Indiependence Pt.2 suonata tenendo tutto a palla.
Postilla: sono cari amici, li ho visti almeno dieci volte dal vivo, eccetera... Ma è un gran disco, fidatevi.

posso solo dire che sono dei grandi.. ho avuto il piacer
di conoscerli lo scorso anno ad un concerto nel mio paese e ne
sono rimasta veramente estasiata.... continuate cosi... mary

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