Atombombpocketknife al primo ascolto ricorda immediatamente numi tutelari del rock spigoloso ed angolare anni novanta come Shellac (non per niente il disco è stato registrato da Greg Norman, aiutante di Steve Albini), ma la vena melodica obliqua delle chitarre assieme al cantato svogliato e nervoso richiamano i Sonic Youth. Più precisamente il riferimento va ai brani maggiormente melodici e indirizzati verso la forma canzone di fine ottanta - primi novanta della band, cantati da Thruston Moore; certamente niente di nuovo, ma per chi, come me, andava in brodo di giuggiole per quelle canzoni tirate e allo stesso tempo svogliate e intriganti, troverà in questa decina di pezzi vero pane per i suoi denti e della migliore fattura.
Di ben altro orientamento il mini per la Thrill Jockey nato dalla collaborazione tra Trans AM e The Fucking Champs, che riverbera atmosfere retrò care ai due gruppi. In più momenti si respira un'aria anni settanta/ottanta, a cominciare dalle chitarre della iniziale Give It To You, hard rock dei poveri, "Iron Maiden registrato male" (come ha dichiarato Manley dei Trans AM dicendo dei The Fucking Champs) con tanto di voce impostata e assolino sul finale... La seguente The Big Machine, con la sua secca batteria elettronica e le atmosfere create da tastiera e chitarre, rimanda a qualcosa tra il kraut e la Skin Graft, molto intrigante. First Comes Sunday Morning, sospesa e delicata, e il suo contraltare becero Then Comes Saturday Night (molto Queen...) sono uno spasso fin dal controsenso dei due titoli e mostrano bene le ottime capacità del combo, veramente padrone delle atmosfere, che possono far virare nella direzione che la loro divertita follia gli suggerisce. Chiude Somebody Like You, malinconico finale con chitarrina pulitina anni ottanta bene in evidenza assieme alle tastiere. Un divertissement? Forse non un disco indispensabile, ma la classe delle band fa sì che i diciotto minuti scarsi scorrano con piacere.

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