U.S. Maple - Acre Thrills (Drag City, 2001)

U.S. Maple, quartetto di Chicago in attività dalla metà degli anni '90, hanno fatto molto parlare di sé in questi ultimi anni perché hanno imposto, all'interno del variegato calderone post-rock chicagoano, una personalissima e sconcertante concezione di destrutturalismo del suono, pur conservando un'attitudine subliminale (è proprio il caso di dirlo!) al blues.
Gli U.S.Maple come Old Time Relijun incarnano le ipotesi più inquietanti ed azzardate (per noi "tradizionalisti" affetti dalla sindrome di Peter Pan, quindi apertissimi a nuove sonicità) di contrasto creativo tra astruse geometrie chitarristiche a due sempre sull'orlo del disfacimento e pallide, psicolabili attrazioni armoniche e costruttiviste. Acre Thrills è il loro quarto album e riserva notevoli sorprese rispetto al precedente Talker ('99). L'estetica del suono certo non è mutata: le chitarre di Mark Shippy e Todd Rittman non demordono dai loro conflitti di frasi smozzicate e strutture sbilenche; incredibile come la loro incontaminata libertà e la bellezza primitiva dei loro puzzles ci ricordino i duelli anarchici dei luogotenenti di Captain Beefheart, Antennae Jimmy Semens e Zoot Horn Rollo, soprattutto in quell'opera decisiva che fu Trout Mask Replica.
Tutta la prima facciata, Me Digital, Babe, Rice Ain't Afraid Of Nothing…, vive delle stesse vertigini dislessiche di Talker ma con minore cupezza; è la seconda side che sorprendentemente decolla verso riffs e spezzoni di armonie normali se non epiche, atmosfere ortodossamente post-rock. Make Your Bedroom Great, Chang, You're Attractive, Troop & Trouble, significano anche una vocalità di Al Johnson sempre intensa, sensuale, misteriosa ma qui in corsa per una clamorosa comunicatività.
In realtà questi cambiamenti sono evidenti solo rapportati alle radicali prove precedenti: per il neofita la musica di Acre Thrills rimane un enigma (apparentemente) scoordinato, affascinante icona di musica americana contemporanea.

La recensione di Boffoli è davvero ottima, è scritta benissimo ed è esplicativa del disco!
Le SOLE tre stellette date ad acre thrills, stonano però!
il disco ne merita tutte e sei, perchè rapprensenta la sublimazione del suono U.S. Maple e di conseguenza
non può che essere considerato un capolavoro! questa band ha creato un universo e i riferimenti al (sommo)
Beefheart non possono sminuire cotanta bellezza!
gli us maple rules, e questo è quanto! se il neofita non è in grado di apprezarne a pieno il valore non è
certo colpa mia né di Boffoli né tanto meno degli U.S. Maple!    
Il Pornostar

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U.S. Maple - Purple On Time (Drag City, 2003)

Gli U.S. Maple con questo Purple On Time, sesto CD in otto anni di carriera, proseguono il percorso iniziato con il precedente Acre Thrills, rendendo il loro sound ancora meno fratturato e scomposto rispetto agli esordi. Non che questo sia un disco proprio accessibile (per carità, questi pazzi scatenati non ci pensano neanche...) ma il loro percorso è chiaro: in fondo gli U.S. Maple hanno in testa un blues e album dopo album lentamente la loro unica e sola canzone sta sempre più affiorando, seguendo un percorso perfettamente inverso a quello della decomposizione; non che per il momento ci si trovi ancora davanti ad un qualcosa di anche vagamente pop: le due chitarre continuano sempre ad avvolgersi l'una sull'altra, la meravigliosa voce sofferta e quasi sbuffata di Al non ci pensa proprio a cantare, ma si avvicina lentamente all'idea... Esempio lampante è la cover che i nostri infliano dentro a metà disco: Bob Dylan! E pure Lay Lady Lay (vi ricordate la cover dei Ministry di una decina di anni fa? Si vede che il pezzo tenta in generale i meno ortodossi...), che ne esce fuori riconoscibile, per carità, ma stressata e di parecchio.
E senz'altro questo disco è più accessibile dell'ultimo tour, dove li ho visti suonare per un'ora intera un solo brano nel modo più estenuante possibile, ed era una versione ancora più trasfigurata del primo pezzo di questo disco, My L'il Shocker... Questo sì che è rock and roll, non fatevi fregare dalla tv sempre pronta a propinarvi i fighetti di turno.

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