Tex La Homa - Dazzle Me With Transience (Superglider, 2002)

Dopo due EP - di cui uno, You The Listener, già recensito su Sodapop - l'inglese Matt Shaw approda alla sospirata prova della lunga distanza. Si sa, gli EP confondono le idee, buttano semi che poi non sai mai se fioriranno o rimarranno preda dell'aridità. La buona vena del suo sofferto cantautorato si esprime in piena sintonia con l'esprit du temps che contraddistingue questo 2002 appena finito. Un anno dove il pop elettronico del Figurine/PostalService/DNTel è ormai linguaggio masticato anche dai meno attenti ascoltatori. Non sono più le teorizzazioni della folktronica di Momus. Ormai il neo-cantautorato, fallito il timido ma proficuo tentativo del New Acoustic Movement, ha tentato la strada della commistione con le morbide melodie del glitchpop teutonico, addirittura europeo. Echi anni ottanta di tentativi precedenti si fanno ancora sentire, il richiamo è fuori di dubbio, ma complici le sonorità avvolgenti, la perfetta e dosatissima voce dell'autore, mai sopra le righe nè mai troppo confidenziale, il corso del disco si lascia accompagnare dalla nostra attenzione senza particolari sobbalzi. L'highlight del disco è senza dubbio Feel Tied Down, posta a metà album, summa dell'intera opera: semplici accordi pennellati con la chitarra, arpeggi e vaghe scorie elettroniche sullo sfondo, linea di basso ben presente. Alcuni paesaggi al termine del disco, più rilassati, richiamano quasi gli ultimi Yo La Tengo, ma non ci troviamo di fronte a nulla di nuovo rispetto alle eccentricità dell'ultimo Hood o alle pause più riflessive del già citato DNTel, e per questo forse non si può dare voto più alto. La completezza e la perfetta riuscita del disco sono comunque fuori di dubbio. Bisognerà vedere come si comporterà Shaw in futuro, per ora un incoraggiante

A proposito di plagi... Avete mai ascoltato when I am lost...
Beh, ascoltatevi prima il ritornello di Tantalized dei The Church
(anno '87)... Che l'abbiano fatto apposta?
Fabio

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