Shannon Wright - Dyed In The Wool (Quarterstick/Wide, 2001)

Non ho mai ascoltato i Crowsdell (per la cronaca due dischi all'attivo), ma a giudicare dalle meraviglie di Shannon Wright solista sono molto contento che si siano sciolti. Nel suo quarto disco (compreso Perishable Goods, disco in vendita solo nel suo ultimo tour) troviamo parecchie comparsate di casa Quarterstick: membri di Rachel's, Edith Frost, The Shipping News e qualche brano registrato da Steve Albini, ma il punto fondamentale sono le sue bellissime canzoni: dodici perle tormentate e intense. Formazione con basso, chitarra e batteria principalmente, aiutati spesso da violino, organo e hammond (Shannon ha suonato qui e là tutti gli strumenti) che non tolgono però il clima selvaggio e intimo ai pezzi. Il capolavoro è Method Of Sleeping con la sua infinita dolcezza ed epicità: dopo averla sentita non riuscirete più a prendere sonno, avrete nelle orecchie l'eco della frase "what was is failing in your eyes" ripetuto all'infinito nel vostro cervello... Altre autentiche perle, anche se è difficile scegliere nella dozzina di brani eccezionali, la nervosa The Path Of Last Persistence (Figure II), The Hem Around Us con la quasi impercettibile voce di Jason Noble, lo strumentale Colossal Hours, la pulsante Hinterland, la finale e struggente Bells.
Shannon Wright conosce il segreto per far coesistere nelle canzoni angoscia e soavità: intendiamoci, Dyed In The Wool non è certo un disco leggero, prova ne è il titolo, tratto dal detto "you can’t wash the dye out of the wool" e dedicato a Dizzie Dye Hyman, amica di Shannon morta dieci anni fa di lupus; senz'altro Shannon Wright lascia una traccia forte e distinta in chi ascolta, come solo pochi sanno fare...

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