Pluxus - Och Resan Fortsätter Här (Slowball, 2000)

Perchè recensire nel 2002 un disco del 2000, vi chiederete. Per rispetto ai morti, vi rispondo io. Questo disco ha una storia esageratamente assurda dietro che vale la pena spendere un paio di parole per raccontarvela. Il CD in questione mi è stato spedito nel gennaio 2000 da un tipo svedese, Jonas, a seguito di alcuni contatti avvenuti nel Settembre 1999. Perchè quest'ansia con le date? Beh semplicemente per amore della precisione e per giustificare la questione. Stiamo ricostruendo la storia signori, mica la geografia... Comunque. Si diceva, il pacco parte dalla Svezia nei primi mesi del 2000. E scompare. Arriva solo un mesetto fa nella mia Casella Postale. E il morto? E il morto cosa c'entra? Pare che il pacchetto abbia stazionato per due lunghi anni nella Casella di un tipo morto, la cui Casella nessuno si era mai dato la briga di chiudere. Da Gennaio 2002 le Caselle alle Poste Italiane si pagano e così gli inadempienti sono stati cancellati e le loro Caselle rilocate. Anche la 1109 del defunto. E il nuovo locatario il giorno che gli consegnano le nuove chiavi che fa? Apre per la prima volta la Casella e trova un plico. Mistero, dubbio, legge e consegna agli impiegati che ricostruiscono l'errore e mi fanno avere il pacchetto, perfettamente intatto, due anni dopo. Con mio grande stupore scopro che il digipack dei Pluxus è un gran bel disco. Un mini di nove pezzi, dai nomi impronunciabili per noi, della durata di venti minuti. Elettronica. Microesperimenti e scorie di melodie gioiose e coretti. Il disco faceva seguito a un sette pollici, al debutto su CD e ad uno split coi Fridge, proprio uno degli innumerevoli e introvabili primi singoli della band di Kieran Hebdan, che sono anche il referente principe della band svedese. Bello bello bello. Tanti rumori che fanno da sottofondo. E tante piccole sorpresine. Un disco che non sente il peso dell'età e se la gioca tranquillamente alla pari con gli attuali idoli del glitch-pop. Dovrebbe essere uscito un disco nuovo nel frattempo, se tanto mi da' tanto...

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