Placebo

Tutto cominciò per caso: passavo distrattamente un pomeriggio di alcuni anni fa davanti ad una vetrina ricolma di dischi e la mia attenzione fu rapita da una copertina... Era il primo lavoro dei Placebo, e quella faccina disperata sulla confezione aveva un che di morboso ed attraente... Devo anche confessare che in quel periodo il mio mal di vivere adolescenziale aveva raggiunto picchi (o meglio profondità) notevoli, e quella copertina si dimostrò per me un'esca perfetta: il mio dolore e la mia nausea erano ben raffigurati in quella foto, piena di inquietante tristezza; di più, io ero quella bambina! (Qualcuno chiami uno psicologo, NdEmi) E poi dicono che la forma conti meno della sostanza... Beh, quanto meno gli allocchi ci cascano e si fanno abbagliare anzitutto dalla confezione: in altre parole, in un attimo di follia entrai e mi impossessai del disco! Stavo già meglio, ed ero ansioso di ascoltarlo. Non mi capita spesso di comprare un disco a scatola chiusa... Mi immaginavo che lì dentro ci fosse qualcuno che cantasse le mie stesse sensazioni, descrivendo le sue; cosa che era già successa con i Nirvana, ovviamente. Non una medicina, non un rimedio, bensì una semplice consolazione: non sono il solo, non sono solo. Probabilmente all'epoca ne avevo un reale bisogno. E poi c'era il brivido della scoperta, della novità... Così, per me i Placebo sono stati una totale sorpresa.



Discografia

"Brian Molko è un po' come Prince, una grande star ma un uomo molto piccolo" (Dave Simpson, Melody Maker, 1997).
Beh, Brian Molko non è Kurt Cobain, ma come negare che ci siano delle somiglianze tra i due in quanto persone/personaggi/icone/star? Come Cobain, anche Molko è stato schiavo delle droghe. Come Cobain, anch'egli appoggia apertamente ogni minoranza, in modo particolare quelle relative alle scelte sessuali; ricordare a tal proposito la copertina dedicata a Kurt dalla rivista gay americana The Advocate, e le dichiarazioni tipo "Sono decisamente gay nell'anima" o - agli omofobici - "Non comprate i nostri dischi e non venite ai nostri concerti". Come Cobain, infine, anche Molko e compagni rivendicano una sorta di 'diritto di rivalsa' nei confronti del mondo e della società, da cui derivano un'aggressività e (altra faccia della medaglia) una passività dovuti certamente ad una sensibilità comune, alla sensazione forte di essere degli 'outsiders', alienati e confusi. E' una mia impressione che l'esternazione di queste sensazioni o atteggiamenti risulti più scenografica e costruita rispetto ai Nirvana, se sia vero poi non so; vero è che nei Placebo parecchi fans dei Nirvana hanno trovato dei buoni successori/sostituti, che hanno saputo in parte colmare quell'enorme vuoto, forse più di quanto abbiano fatto i Foo Fighters di Dave Grohl, diversi perchè più solari e, ultimamente, commerciali (eccezion fatta per il primo, splendido album - ma questa è un'altra storia). Di certo i Nirvana hanno contribuito a formare anche la musica di questo trio (oltre al frontman, Stefan Olsdal al basso e Robert Schultzberg alla batteria - poi rimpiazzato da Steve Hewitt), forse non tanto nello stile quanto nell'anima, nell'entusiasmo, nell'energia; ma fin dall'inizio il sound dei Placebo si presentava come originale ed unico come è tuttora. Anche per loro è stato il secondo lavoro, quello meglio riuscito, a far scattare la scintilla: Placebo infatti non è il miglior lavoro della band dal punto di vista del sound e della produzione (tant'è vero che Molko & soci approfitteranno dei singoli per ri-registrare alcuni brani), ma è già un'ottima fotografia del loro suono e stile compositivo. I dischi successivi perfezioneranno il 'suono Placebo' pulendo il sound e migliorando il tutto con finezze tecniche non di poco conto, ma l'anima del gruppo è già ben evidente e le canzoni stupiscono e ammaliano. Il colore del CD è il rosso fuoco, come la passione bruciante, come ogni forte sentimento; ma si tratta in realtà di un disco freddo nei suoni e rassegnato nello spirito, fotografia di un malessere totale, irrisolvibile. Nancy Boy - all'epoca scelto da molte autorevoli riviste quale singolo migliore del mese o della settimana - è un manifesto propositivo dalle chitarre taglienti e compatte, un brano "cattivo, depravato, pieno di desiderio ed imbevuto di sensualità" (Melody Maker); di esso Molko denotava la funzione di ridicolizzare le tipiche frasi e attitudini 'macho', in modo che "puoi riappropriarti di parole come 'frocio' e farle diventare la tua forza". Irruente e spigolose sono Come Home (forse un po' lamentosa) e Bruise Pristine. Notevoli pure Teenage Angst, melodica ma dal cupo refrain, e la splendida ballad I Know, con esplosione di emozioni nell'improvviso ritornello. Sul finale si respira un'aria più tranquilla, le atmosfere si fanno morbide, rilassate, ipnotiche, stranianti; molto bella è pure la ghost-track, che tratteggia ancora scenari in chiaroscuro. I testi sono uniformemente deprimenti: "Since I was born I started to decay", "Every sky is blue, but not for me and you"... Una sola è la certezza: "We were born to lose" (Bruise Pristine); ma ciò nonostante Molko rivela con orgoglio "I've never been an extrovert, but I'm still breathing" (36 Degrees). I Placebo sono per ora una sicura promessa. Non si tratta dunque di un gioiello ma certo di un'ottima prova che non deluderebbe chi li avesse scoperti solo da poco; al suo interno si trovano buone idee, spunti melodici, e uno stile accattivante che sa essere ruvido o pacato a seconda delle occasioni. Il suono è compatto e convincente, i pezzi originali e ben costruiti; una sensazione è che manchino talvolta grandi refrain, sostituiti da intensi giri di chitarra che colpiscono più del resto (Bionic). Una certa ripetitività non guasta, ma anzi contribuisce in questo caso a costruire la personalità musicale; è difficile fare paragoni, e questo, si sa, è un bene per tutte le bands. La voce "spudorata, contorta, angelica ma impura", obliqua, femminea e un po' bambina di Brian Molko è veramente particolare e riconoscibilissima, e questo aiuta non poco.
Con Without You I'm Nothing i Placebo attraversano il loro periodo artistico migliore: meno grezzo, più complesso e completo del precedente, nonchè meglio curato nei dettagli, il disco è decisamente incisivo e personale. Indimenticabile l'esordio di Pure Morning, primo singolo estratto e forse il solo davvero perfetto, martellante, implacabile, inarrestabile, unico (non a caso lasciato per ultimo nella recente esibizione live nel nostro paese); ma non è da meno Every You Every Me, quasi un inno generazionale, che trasporta con sè brividi eterni e spicca sul resto in quanto ad intensità. Evocativa e splendida è pure la title-track, vera 'perla' dell'album: disperata, emozionante dichiarazione d'amore, stilisticamente diversa e per questo superiore. Meno rimarchevole la quieta ma ritmata You Don't Care About Us, che - seppur non esaltante - fotografa alla perfezione la musica della band, oltre a spiegare in due parole il complesso rapporto psicologico che intercorre tra artista e giovani fans: "It's your age, it's my rage". L'assalto quasi punk di Brick Shithouse, vera furia adrenalinica, e la cupissima, tristissima My Sweet Prince (Eros e Tanathos in salsa dark) completano il colpo d'occhio generale di un prodotto davvero ottimo. Unica pecca forse la conclusiva Burger Queen, lenta, lunga e stancante; per fortuna tutto si risolve con la virata noisy della rumorosissima ghost-track. La band è adesso una realtà del panorama rock mondiale.
Il 2000 ci porta Black Market Music (vedi recensione a parte): la musica non è cambiata granchè, i Placebo suonano più o meno come agli esordi, ma la formula utilizzata appare ormai stancante e non emoziona più. L'enorme aumento dell'audience (indimenticabile un'intervista col seguente scambio di parole: Stefan - "E' imbarazzante far parte del music business e dover dividere il tuo pubblico con i Backstreet Boys"; Brian - "...Il NOSTRO pubblico?!") è dovuto dunque in gran parte - oltre ai meriti prettamente artistici ed al lavoro effettuato sul suono - anche all'immagine, al modo di proporsi, alla 'facciata' insomma. Anche se questo non è il caso, è abbastanza chiaro che un fenomeno quale Marilyn Manson è dovuto per il 50% alla musica e per l'altro 50% all'immagine. Innegabilmente anche i Placebo giocano molto con la sessualità, ma la loro provocazione non è così sfacciata e risulta pertanto meno fastidiosa e direi più intelligente. Una rapida occhiata ai titoli delle canzoni è sufficiente per rendersi conto di ciò e decidere una volta per tutte (...compito vostro!) se sia tutto uno scherzo, un'operazione di marketing o sincera vocazione neo-glam/gay/androgina. A mio parere, se è vero che a questo aspetto si dà a volte troppa rilevanza trascurando la musica, è anche vero che spesso sono loro stessi a calcare volutamente la mano, poichè ovviamente gli conviene; ma è inutile dire altro: sta alle persone, ripeto, distinguere la genuina (e magari motivata) trasgressione e la bufala da MTV. Del resto - come scriveva giustamente il Melody Maker - "Perchè mai dovremmo stupirci oggi per canzoni che parlano di confusione sessuale quando David Bowie aveva già detto praticamente tutto con Queen Bitch nel 1971?".

In rete: www.placeboworld.co.uk, il sito ufficiale.

Una sola cosa:sono i migliori...Brian ha una voce stupenda,
Stefan suona un basso profondo e Steven una batteria forsennata...
hanno dei testi bellissimi non copiati da nessuno ma è solo
quello che Brian si sente dentro di sè,a volte sembra
offensivo verso le altre persone ma l'unica persona che offende
è sè stesso!!! W i Placebo!!!
Giagia

il mio parere??????non si diskosta di 1 virgola dal tuo!!!!!,
nn so ke altro aggiungere ,la voce di Bri mi rimette in pace 
kon il mondo!!!!
nn lo so mi entra dentro,nell'anima!!!   
PLACEBO?............PURE PERFECTION!
Leni

I Placebo mi hanno fatto ritrovare la voglia di vivere, 
mi hanno fatto provare e continuano a farmi provare 
emozioni uniche... 
Brian non è come tutti i cantanti, Brian va oltre,
fa parte di te e non puoi più liberartene...
Continuate a farmi sognare perchè io continuerò 
a sognare solo per voi!
Molkina86

i Placebo ritengo siano uno dei pochi gruppi come i Nirvana,
Silverchair, Muse ad avere qualcosa di diverso dai soliti
gruppi rock.
Hanno qualcosa dentro, parlano di argomenti difficili, il loro
sound è eccezionale, ti fa riflettere, te la fa
viaggiare... specialmente quando 6 fumato o ubriaco.
continuate così ragazzi...
Alex

Scusa Alex ma dire che, esclusi i Nirvana, i muse e i 
silverchair hanno q.cosa di diverso
dai soliti gruppi rock mi sembra un paradosso!
Gli uni sono la brutta copia dei Radiohead, gli altri 
la brutta copia dei già non eccezionali Pearl Jam.
Ciao
Marcello

Ormai la loro musica fa parte di me, non riesco più 
a farne a meno..
sono troppo mitici brian con la sua voce riesce sempre a 
tirarmi su di morale!
Cla

Io penso che ci siano pochissimi cantanti che riescono a 
farmi suscitare forti emozioni come i Placebo,
è un gruppo fantastico...
Per me sono qualcosa di più che semplici cantanti... 
Ascoltando e capendo le loro canzoni ho capito molte cose; 
mi hanno trasmesso dei grandi valori che prima non avevo... 
Grazie a loro ho capito chi sono realmente e che bisogna 
sempre accettarsi ed amarsi per quello che si è
strafottendosi della gente e di quello che dicono... 
Placebo siete grandi, vi voglio molto bene
e ve ne vorrò per sempre!!! 
brian stefan and steven are for ever in my heart!!!
Rosa

Io credo che i placebo siano il miglior gruppo di dark rock,
il loro rock fa riflettere sulle cose della la tristezza,
la malinconia.
Ma comunque saranno sempre il miglior gruppo della storia 
della musica anche se sono un poco ubriachi e un po' impasticcati
Mastermind

ritengo il cantante dei placebo il nuovo dionisio 
morrisoniano,o qualcosa del genere, ma cio che
più importa penso sia la musica,la sonorita', quel senso 
dark nascosto o meno nei loro testi,
e le emozioni legate al loro stile ,modo di apparire e 
vivere soprattutto rappresenti un enfatizzare
delle coscienze giovanili e tra tutto ritengo che se 
si ama,...questa musica va ballata e ascoltata
con chi si ama. grazie
Gilberto

Mi stupisco che Sodapop ospiti nell'angolo monografie 
un gruppo tanto insignificante. 
Specie a fronte delle tante stroncature a posteriori 
che leggo qua e la nella stampa specializzata - tutte 
fatte col senno di poi della "tendenza" che muta - 
di bands cui tengo ancora, impopolarmente a quanto pare. 
Al confronto dei Placebo, la ricerca "mainstream rock" 
degli Smashing Punpkins di Mellon Collie, degli
Alice Chains, e di tante altre bands assume valori ben 
più rilevanti, a mio parere. 
Il nichilismo alla mtv di questa ondata neodark mi 
inquieta abbastanza, anche perché nasconde una paurosa 
mancanza di idee e di modestia. 
I defunti Cure si rivolterebbero nella tomba. 
Ma poi, che dire di un gruppo che va a Sanremo a 
distruggere le chitarre?
Alberto

Non avete colto la leggera poesia e lo struggersi di ogni nota.
Fate commenti di una banalità disarmante positivi o negativi
che siano. La recensione è una sterile descrizione dei brani
dovete essere persone sensibili per ascoltare certa musica
e carpirne la vera tragica malinconica essenza. My sweet prince
stancante? Cazzo hai nelle orecchie? Hai mai ascoltato qualche
pezzo integrale dei Led Zeppelin che sono lunghi lamenti stupendi
di anche mezz'ora?...
Michele 82

conosco da circa due anni i PLaCEBO,e sono due anni che non ascolto
altro!!!non so cosa mi succede quando ascolto la loro musica...è una
sensazione di vuoto, di libertà interiore.Non ascolto solo la loro musica,
ho i testi, le recensioni! so molto su di loro!!! io Brian lo amo...
Antonella

Sono 3 anni ke conosno i placebo e non mi è mai capitato niente di simile
in vita mia. Da 10 anni convinto ke meglio dei pink floyd non ci sarebbe
stato di meglio, beh loro mi hanno smentito, soprattutto la voce di brian,
i testi e la musica. Io amo quell'uomo e il ragazzo + bello ke abbia mai
visto anke perke siamo molto uguali sia come gusti ke come stile musicale,
ok ciao Emanuele.

Ho letto la tua recensione con molto interesse e devo confessare che l'ho
trovata per alcuni aspetti interessante. Ma quando parli del successo
ottenuto dai placebo, non puoi fare a meno di menzionare il contributo
del loro aspetto. Un fan che si dichiari tale(come credo che tu sia)
non può,secondo me, scindere l'aspetto dei placebo dalla loro musica.
E' indubbio che la loro "fisicità" abbia contribuito al successo, ma
trovo che nei placebo(in particolare) questi due aspetti siano
inscindibili e conseguentemente si completino a vicenda. Lo stesso
discorso si può fare con i marilyn manson(altro gruppo formidabile):
l'aspetto non è più una maschera artistica, ma lo specchi della
propria musica.
NancyBoy

i placebo...cosa meravigliosa...sublime...una voce che ti entra dentro...
un sound che ti elettrizza...la bellezza del loro modo di essere...siete
troppo su questo mondo...mi avete intrappolato...vorrei solo poterti
abbracciare brian...
reverendo

Secondo me i Placebo sono in assoluto il miglior gruppo dark-rock
e sento che senza di loro la mia passione per il rock si spegnerebbe!
placebo the Best!!!
Roberta

che critiche entusiaste!Sicuri che abbiate ascoltato bene i loro lavori?
Per due anni, per tre anni, la mia adolescenza...?Per sfociare in patetici
'non ascolto altro', 'la mia passione per il rock scomparirebbe' e ancora
'il futuro e il presente del dark rock'!!!A me piacciono i placebo però state calmi,
svegliatevi e provate ad ascoltare gli altri.C'è un sacco di buona musica in giro
che non si ferma(quei pochi istanti che si è fermata) ai placebo.Certo sono carini,
divertenti (ho riso vedendoli a sanremo, o ubriachi ai concerti)ma restano una
parentesi adolescenziale.Non avendo competenze musicali appropriate non posso
azzardarmi una critica troppo attendibile però spero proprio che questo gruppo
faccio qualcosa di inatteso che li distacchi un attimo da quest'onda di sciocche
ragazzine e ragazzini in crisi. Oppure farebbero bene a scomparire perché
rischierebbero di ripetersi o peggiorare (com'è successo ai muse...'absolution':
non compratelo).Concludo dando un timido voto da  1 a 10...beh 6 e mezzo, che
non è poco ma non rende.
Liala

secondo me sn il gruppo migliore al mondo...
un sound perfetto e una voce particolare...
Giorgia

concordo cn il vostro punto di vista (m riferisco a tt coloro ke hanno scritto
qui prima d me)a aprere mio, x le emozioni ke trasmettono, x l'energia, la carica,
la sensualità e la dolcezza disarmante ke comunicano attraverso il loro sound e
i loro pezzi i Placebo rapiscono l'anima di chi li ascolta, la accompagnano a tt
velocità in un mondo parallelo fatto della vera essenza d ognuno d noi, della sua
parte più intima, profonda, vera....c'è ki scrive ke i Placebo cm gruppo sn stati
pensati attentamente a tavolino. No, il "progetto" Placebo nasce dalla commistione
di tre menti, tre cuori, tre anime unike al mondo che si riuniscono nel frontman
e portavoce del gruppo Brian Molko, xsonalità eccelsa, l'angelo ke m ha stregato
il cuore e la mente....Ramona

i Placebo sono unici fantastici,una luce nella depressione quotidiana,
Brian Molko è il mio guro la mia icona il mio dio....io lo amo
Tyara

secondo me i placebo sono uno dei miglior gruppi in assoluto....la loro musica e i
loro testi sono fantastici, ed è proprio qst che li differenzia da altri gruppi...
e poi basta col dire che molko è un lurido gay, molko è un vero e proprio artista...
e anche un gran figo!
GothAngel

superrrrrrrrrrrrrrrr bravissimi
Veronica

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