Zero23 – Boogie Desert (Song For A Post-Apocalyptic Western) (Manyfeetunder, 2017)

I 23RedAnts tornano temporaneamente un duo solo per unirsi prontamente in terzetto con Giuseppe Fantini/Zerogroove che porta in dote una chitarra ed altri aggeggi elettronici. L’idea – originale se non addirittura balzana –  è quella di mettere in musica un copione che non c’è, un immaginario western post-apocalittico scritto da Cormac McCarthy, qualcosa che, immagino, si potrebbe collocare a metà fra Meridiano Di Sangue e La Strada. Ora, mi è difficile immaginare una tale opera così come fatico ad associare l’autore americano a qualsivoglia musica improvvisata (penserei invece a qualcosa di molto tradizionale, specie per una storia distopica) per cui non so dire se l’obiettivo dei tre possa dirsi raggiunto; di certo c’è che il confrontarsi con una narrazione, per quanto immaginaria, consente al gruppo di arricchire il proprio lessico con soluzioni mai tentate prima. A tenere banco è il violoncello (talvolta aiutato dalla chitarra) che dà voce a una vena narrativa che evidentemente nasce dal concept: la melodia materializza l’avanzare incerto e finanche strascicato di I’m From Hell, visualizza splendidamente il bivacco notturno di Before The Light, rileva il dramma incombente di …And The Devil Exist e Nowhere, sancisce il finale (aperto?) di The End Of Living Things. Non secondario è comunque il ruolo dell’elettronica,  che si insinua nelle strutture melodiche e talvolta ne inverte la polarità; non semplice fattore di disturbo costituisce invece l’elemento concreto e inorganico laddove il violoncello è quello umano ed emozionale: porta il segno del futuro incombente e delle rimanenze del passato. Boogie Desert è la colonna sonora anticonvenzionale di un film dove l’azione parrebbe bloccata o addirittura assente (e questo potrebbe davvero piacere a McCarthy): per quanto possa sembrare paradossale, l’unica che avremmo potuto aspettarci da questi tre.