Various Artists – Albascura: A Descent Into The Blasco Lungs (Asbestos Digit, 2019)

Quando ho saputo di Albascura della Asbestos, non ho di certo accolto con entusiasmo la notizia. Certo l’etichetta ci ha abituato a reintepretazioni e antologie molto interessanti, ma decidere di fare un tributo al Vasco nazionale mi ha fatto subito storcere il naso. Sicuramente deve essere stata colpa della mia ostilità verso quella timbrica “ehhhhh” del cantore della vita spericolata che andava al massimo, ma avevo paura di restare deluso del risultato di questo nuovo folle progetto discografico.
Dopodiché ho fatto un respiro profondo, ho premuto play e mi sono ritrovato subito ad ascoltare il trio Dormi Coi Topi che rifà La Vasca Rossa trasformandola in una jam post rock rumorista da derive neurotiche; Leather Parisi in veste inaspettatamente pop che disturba con le sue allitterazioni industriali Bollicine traendone una melodia ossessivamente destrutturata e distrutta; le She Said What?! che riducono Brava a un noise-punk ricco di angolature evocando tanto la Rettore quanto i CCCP; Dope In The Pinbag che come un Tim Hecker in totale saturazione colpisce con uno dei migliori pezzi del lotto, costruendo con i brandelli di Sballi Ravvicinati Del Terzo Tipo un drone fatto di sovrapposizioni vocali sommerse dal riverbero per farlo poi tracimare in ruvida staticità. E ancora Lo Sceriffo Lobo in Cosa Succede In Città gioca con la trap, ma per fortuna in una versione piacevolmente indie naive, popular al punto giusto; e Whertam, come nel suo stile, stupra meritatamente Per Colpa Di Alfredo affogando qualsiasi briciola di giovialità in una densa oscurità psicotica power electronics da non far dormire più, altro ottimo brano. Il Reverendo Giorgibus Von Roland rimanipola La Strega come avrebbero fatto i Maisie di tanto tempo fa, capovolgendo il pop italiano in un giocattoloso mondo funk-wave decostruito elettronicamente; Enkil, da par suo, desertifica gelidamente Per Quello Che Ho Da Fare soffocando scampoli di voce sotto una coltre di noise drone siderale; mentre Lunedì, invece, viene rapita da Alcalde De La Noche che la canta come farebbe un Garbo impazzito su delle basi ritmiche fatte dai Righeira in versione lo-fi. Dopo tutto questo trambusto è evidente come LXV/Kapalika avrebbe bisogno di Valium, e quindi storce il pezzo in una versione industriale apocalittica alla Cold Meat Industries, piazzando la degna chiusura del disco.
Una compilation ben fatta che mostra come con una buona dose d’ironia, ma necessariamente con il giusto piglio creativo, si possa costruire qualcosa di bello anche nel rifare le canzoni che, per dire, nella vita casomai hai odiato.
Che altro aggiungere se non che Albascura è la prima antologia di canzoni di Vasco Rossi (porca miseria! Adesso comparirà anche nei tag della pagina… n.d.truculentboy) che mi piace davvero ascoltare, e più di qualche volta anche. Chi l’avrebbe mai detto…