Ulna – Frcture (Karlrecords, 2008)

Se cercate questo disco su Google trovetere “A ulna fracture is an injury to one of the bones in the forearm”, aggiungendo il nome dell’etichetta troverete che sulla tedesca Karlrecords c’è pure Bill Laswell: ma non è per sciovinismo che recensisco questo disco italiano, e neppure perché Ulna è formato dal nostro Andrea Ferraris e da Valerio Zucca Paul dei 3eem, (peraltro gruppo per un terzo imparentato con Sodapop tramite Danilo Corgnati… noi italiani siamo famosi nel mondo per i conflitti di interessi). Il motivo vero è che sto ininterrottamente consumando il disco da settimane, facendo rimbalzare sul vicinato una massiccia dose di basse frequenze.
Elettronica fredda ma per niente “asciutta”, anzi imparentata nelle basse frequenze con il dub digitale: come se ne fosse una reinterpretazione “gelida”, con un suono quindi pieno e rotondo sui bassi molto presenti; basi melodiche dall’umore paradossalmente al limite tra il solare e il cupo, tanto da far pensare (per restare in tema) più che alla colonna sonora per il reparto di ortopedia, a quello di terapia intensiva, per quel suo essere sospeso in un limbo che rende tutto irreale. Un disco costruito con campioni di strumenti passati attraverso elaborazioni con i laptop, e una manciata di effetti a fare da corredo senza mai “riempire” troppo il suono, ottenendo il risultato di lasciare il disco in sospeso anche tra sintetico tout-court e analogico/suonato. A far assaporare meglio il disco aiuta una registrazione di ottimo livello e anche delle grafiche degne di un disco su Warp… e in fondo non ho citato un nome a caso: questo è un disco che nella perfida Albione potrebbe dire il fatto suo.