Ufomammut & Lento – Supernaturals Record One (Supernaturalcat, 2007)

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Ritornano carichi pesanti e carichi liquidi: una metafora da broker navale che ben sintetizza questo felicissimo connubio. E ancora una volta, la soddisfazione più grande resta quella di sentire uno splendido prodotto, di grandissima tradizione americana, suonato da una band nostrana (addirittura piemontese). Ma non credo di essere il primo (e nemmeno l’ultimo) ad associare il nebbioso nord alla frontiera torrida e sognante: questo accostamento infatti, è forse l’idea più originale ed affascinante dell’intero Texas di Fausto Paravidino. Per il progetto Supernaturals mi vengono in mente le parole di Steve Von Till a proposito del loro approccio alla costruzione dei pezzi: "non è rock, non parte da un riff. Non ha una genesi lineare, non procede per accumulo, selezione e sintesi. Tutto nasce insieme e il flusso viene poi modellato". Una scelta coraggiosa certo, nemmeno originale o strettamente contemporanea, ma che ancora può permetterci di scantonare i marmorei comandamenti dell’intro/strofa/ritornello/strofa ecc. che imperano da sempre nel pop-rock. Non che siano sbagliati o da eliminare, certo, ma le scelte, o meglio, i viaggi di Ufomammut e Lento, ancora una volta permettono di espandere la percezione e la voglia di abbandonarsi a qualcosa di forte e potente. E’ per questo, come ben sappiamo, non si deve necessariamente amare psichedelica o affini: sounds good. Tutto qui. Consigliato a chi ama le navi container in partenza, a chi è rocker e a chi è mod.