The Ghost Of 29 Megacycles – Love Via Paper Planes (Sound & Fury, 2009)

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Nelle mie peripezie dall'altro capo del mondo non sono mai riuscito a vedere dal vivo questi fantasmi, perdendomeli sempre per un pelo, così per rimediare ho comperato questo "amore tramite aeroplani di carta". Il disco di The Ghost Of 29 Megacycles pur non brillando per originalità e inventiva mi è piaciuto molto, forse proprio perché ha colpito nel segno centrando i miei gusti.
L'equazione che spiega meglio di qualunque cosa il contenuto di Love Via Paper Planes (intendiamoci, la miglior cosa è sempre l'ascolto, che in questo caso consiglio) è il suono Kranky primo periodo più i Gregor Samsa: tre quarti d'ora scarsi per sei brani scorrono davvero bene seguendo in modo ligio questi canoni. Il disco non scende mai troppo nel banale, i droni di organo e chitarra stanno lì davanti a voi sospesi a mezz'aria eppure non annoiano, minuto dopo minuto: in fondo questa è musica semplice, ma che se ben congegnata va a colpo sicuro; in più la voce femminile eterea e filtrata che compare a tratti ci sta benissimo. Ambient, drones e un chilo di malinconica dolcezza.