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R.U.N.I. – RrrrUuuuNnnnIiii (Wallace, 2010)

Per quanto, pur stimando enormemente l’etichetta e lo spirito rock-omnidirezionale di Mirko Spino, non sia impazzito per alcune delle ultime uscite Wallace (probabilmente sono quelle che stanno vendendo meglio, mentre immagino impilato a collezionare polvere per esempio Pupillo/Ligeti/Gebbia, un disco che dà parecchi punti a molti trii di Zorn) è pur sempre vero che l’etichetta si spara ancora dei colpi notevoli come questo o come i Mir, tanto per dire i primi che mi son venuti in mente.

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Meshuggah – ObZen (Nuclear Blast, 2008)

Attesissimo ritorno per la band scandinava che, contrariamente al loro stile, si ripropone in un lavoro lineare e, apparentemente, più digeribile rispetto ai vari Chaosphere e Nothing. Questo non vuol dire carenza d'idee, ma piuttosto un tentativo di sviluppo che predilige l'ossessione all'isterica torsione. Dimenticate quindi le impossibili scale di Escher che li portavano a difficili esecuzioni dal vivo: i nuovi Meshuggah preferiscono l'elettroshock agli psicofarmaci.

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Miss Massive Snowflake – Queen’s Headache (Northpole, 2008)

Proprio di recente ho avuto il grande piacere di ascoltarmi in anteprima l'ultimo Rollerball e per l'ennesima volta mi sono domandato come mai dopo tutti questi anni, svariati tour ed una serie di dischi davvero belli siano sempre stati presi sottogamba. Miss Massive Snowflake altri non è che Shane De Leon, un Rollerball storico che si è dato alla carriera solista. Venendo da Portland (oltre a Rollerball dirò solo Jackie O' Motherfucker) il suo disco è intriso di fricchettonate assortite ma nonostante ciò e nonostante l'atmosfera più o meno acida di tutto il cd, direi che si tratti di un disco di canzoni e per di più molto orecchiabili, a tratti strane, ma orecchiabili.

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R.U.N.I. – Fula Fula Fular (Wallace/Megaplomb/Motograffo Society, 2008)

Una volta c’erano Skiantos e Squallor, poi Elio E Le Storie Tese, oggi anche se su una dimensione molto più piccola direi che ci sono R.U.N.I. ed X-Mary. Non sono un gran fan del genere e nonostante ciò i R.U.N.I. sono uno dei pochi gruppi che oltre ad essermi piaciuti su disco mi ha fatto spaccare dal ridere anche dal vivo. I R.U.N.I. quest’anno hanno compiuto dieci anni e per chi non li conoscesse sono gli eredi naturali di Devo, Nomeansno, disco-trash pop ’80, post-punk e chissà quant’altro.

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