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Masked Intruder – M.I. (Fat Wreck, 2014)

Grande conferma per i Masked Intruder, pop-punk band che dalle lande sperdute del Wisconsin approda al secondo disco (su Fat Wreck) e conferma quanto di buono aveva fatto vedere nel disco di esordio. Quattro punk rocker con passamontagna colorato e all-stars coordinate che macinano pezzi dalle melodie a presa rapida, un songwriting cristallino e un minutaggio perfetto (raramente sopra i tre minuti). La piacevole freschezza del disco d’esordio derivava dalla capacità di fondere nel tessuto pop-punk alcuni elementi power-pop quando non vere e proprie armonie vocali fifties che si rifanno al doo-wop.

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Loveless Whizzkid – We Were Only Trying To Sleep (Seahorse, 2013)

Mi sarei aspettato dai Loveless Whizzkid, catanesi come gli Uzeda, l’ennesima riproposizione di quei suoni anni ’90 immersi in un catrame noise di basso e chitarre. Eppure non è proprio così o almeno non solo, seppure poco o nulla di nuovo c’è sotto il sole di Agosto: il giovane trio siciliano, grazie anche alla magica miscela grezza in fase di missaggio ad opera del bassista degli Shellac Bob Weston (unico il suo tocco coi Sebadoh di Bakesale e in tanti altri lavori), vomita fuori un suono spaventosamente onesto, melodico ma senza troppi compromessi.

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